Primo Maggio: per il lavoro buono nel rispetto della terra
Basta con lo stallo nella gestione dei rifiuti: l’Umbria dei rifiuti sta attraversando una crisi profonda e i nostri decisori politici non sanno come uscirne. Per uscire dal marasma non c’è che una strada: prevenire e ridurre i rifiuti
Nel pomeriggio del 28 aprile una nutrita rappresentanza dell’Osservatorio Borgogiglione e dei residenti della zona ha avuto l’opportunità di fare un sopralluogo in discarica, accompagnati dal nuovo Direttore Ennio Spazzoli. La visita ci ha confermato che l’Umbria dei rifiuti sta attraversando una crisi profonda e che i nostri decisori politici non sanno come uscirne (forse aspettano una soluzione miracolosa dall’esterno, con decisioni autoritarie imposte dal Governo o dal Ministro dell’Ambiente). La discarica di Borgogiglione, gestita da Tsa spa, da marzo non accoglie più rifiuti: i camion della “rinnovata” Gesenu li trasportano in altri siti anche fuori regione, con un aggravio di spesa di svariati milioni di euro (ancora nessun amministratore regionale o comunale ha chiarito chi pagherà il conto alla fine della giostra!) Abbiamo visto le celle per gli scarti umidi selezionati a Ponte Rio (Perugia): sono tutte piene ma non se ne può aumentare il numero finché non vengono rispettati i parametri di legge e non si superano i test dell’Arpa. Grandi ventilatori sono stati messi a supporto della biostabilizzazione, finora col solo risultato di far infuriare i residenti a causa del rumore incessante ed insopportabile che si spande a km. di distanza. E già l’Arpa e la Regione avevano negato il consenso all’entrata dello scarto dei rifiuti organici non compostati a Pietramelina e tengono bloccata l’Autorizzazione ambientale per quell’impianto, gestito dalla Gesenu… Abbiamo visto anche la restante parte della discarica, che ospita i rifiuti indifferenziati, al momento bloccata dall’inchiesta della Procura perugina. Anche l’impianto di trattamento del percolato è fermo da un anno in attesa di lavori di risistemazione. Per uscire dal marasma, aggravato dalla mancanza di chiarezza sul futuro della discarica di Orvieto e degli inceneritori di Terni, non c’è che una strada, praticata con successo da sempre più Regioni e Comuni italiani: prevenire e ridurre i rifiuti, incentivando centri di ricerca tecnologica e imprese innovative come stabilito dalle normative nazionali ed europee, e riciclare quanto più possibile con una seria raccolta differenziata “porta a porta”, che farebbe tra l’altro aumentare gli introiti del servizio e salvare o addirittura aumentare anche i posti di lavoro. Ma quel che oramai è diventato un vero insulto all’intelligenza dei cittadini e uno sfregio al “Cuore verde d’Italia” è che nella Perugia del vicesindaco ambientalista Barelli e in gran parte della chiacchierona Umbria la raccolta dei residui organico-umidi non ritorna alla terra come fertilizzante naturale, non serve a null’altro se non ad aumentare i profitti delle imprese “partecipate” che nei vari ambiti territoriali si sono accaparrate la gestione del servizio! È tempo che i cittadini facciano da soli e in tutte le forme possibili il compostaggio e mandino a casa l’Assessore all’ambiente della Regione ed alcuni suoi dirigenti, tanto potenti quanto irresponsabili. L’Osservatorio Borgogiglione ha messo in calendario una serie di iniziative per sensibilizzare le famiglie di Perugia e dei comuni vicini e il Primo Maggio parteciperà alla Festa della montagna organizzata ai pratoni di Monte Tezio dalla locale associazione culturale. Perugia, 28/4/2017 www.osservatorioborgogiglione.it
Osservatorio Borgogiglione
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