Così la Piazza ci piace: mercato, cultura, partecipazione
Mercatino dei prodotti tipici in Piazza della Repubblica: un uso appropriato dello spazio pubblico. Di seguito, la quarta serie di adesioni alla proposta di fare della Piazza una zona franca della cultura e della partecipazione, con gli interventi di Walter Cardinali, Michele Cassioli, Maria Ferrante, Flavia, Fiorella Giacalone, Angela Margaritelli, Franco Mezzanotte, Mario Paolini, Luigi Maria Reale, Daria Ripa di Meana, Andrea Selis, Alvaro Standardi e “Noi sette di PerPerugia”.
Infatti il dibattito si è svolto anche sulle pagine del blog www.perperugia.it. I prossimi interventi saranno pubblicati sulla finestra LIBERIAMO LA PIAZZA del nostro sito (colonna a destra). La foto testimonia che è possibile un uso, anche commerciale, della Piazza, ben diverso da quello che avevamo denunciato nell’articolo LA PIAZZA OSCURATA DALLA VOLGARITA’ del 20 marzo e in cui avevamo lanciato la proposta. Purtroppo la foto non riesce a far sentire gli aromi e i sapori dei prodotti esposti, e nemmeno il piacevole chiacchiericcio della gente che si aggirava tra le bancarelle, con un atteggiamento disteso, anche questo ben diverso dalla frenesia di consumo che sembra prendere i frequentatori della fiera del cioccolato. Infatti, si può essere acquirenti intelligenti e far girare l’economia molto meglio se si punta sulla qualità, sulla produzione tipica, sul prodotto locale che nasce da una cultura ben stratificata nel tempo. Il mercato è connaturato alla Piazza (anche se non ne è l’unica funzione): i nostri vecchi dicono ancora Vo ‘n Piazza, per dire: Vado al mercato. E creare tanti mercati e mercatini locali aiuterebbe a creare tante piazze più complete.
In linea di massima sono in accordo con quanto dice Renzo Zuccherini anche se bisogna stare attenti, il centro storico è sempre più vuoto non esiste una politica seria di rilancio della frequentazione dei perugini alla città. Non sono del tutto convinta che una serie di iniziative altamente culturali possano ravvivare il centro, bisogna pensare a cose alternative che facciano tornare i giovani gli anziani gli adulti che si allontanano sempre di dal centro per andare in questi orribili posti come il centro Borgonovo a Centova o i centri commerciali disseminati nel territorio. Dovrebbero essere i ragazzi o gli anziani o gli adulti ad indicare quali sono le cose che potrebbero rilanciare il centro. Si potrebbe lanciare una discussione aperta sul blog per poter raccogliere idee. Un saluto Flavia da http://www.perperugia.it/?page_id=126 Cari proponenti, esprimo il mio apprezzamento per il vostro tentativo di stimolare la discussione circa il futuro di Perugia presso i suoi cittadini. Non essendo uno di loro mi limito a rilevare che la formulazione dei vostri intenti è ampiamente condivisibile ma forse troppo generica. Condivido l’importanza fondamentale delle posizioni etiche ma, se queste si riferiscono al governo della città, dovrebbero forse essere coniugate in proposte concrete per poter essere comprese e apprezzate sino in fondo. Pertanto ritengo che un’adesione più convinta e circostanziata alla vostra proposta poteva forse essere stimolata individuando alcune precise iniziative, a vostro parere non condivisibili, attuate dalla giunta precedente e/o alcuni atti concreti che la nuova giunta dovrebbe mettere prioritariamente in agenda. A proposito di iniziative da attuare nella prossima legislatura mi permetto di segnalare l’adozione di un provvedimento in grado rispondere al bisogno, che molto frequentemente ho sentito esprimere dagli stessi abitanti, di mantenere il decoro del centro storico. Che ne direste della proposta di vietare lo svolgimento di qualunque manifestazione di carattere pubblico nelle aree di maggior pregio come piazza IV Novembre? Tanti auguri per il prosieguo della vostra iniziativa. Andrea Selis da http://www.perperugia.it/?p=1#comments Carissimo Andrea, grazie di averci dato il tuo contributo. Tu hai ragione a definire troppo generali ( preferisco questo termine al tuo: generiche ) le nostre premesse declinate nei Manifestiamo; ma vedi, mentre a te suonano scontate è soltanto perché ti sono insite, sono il tuo presupposto etico quotidiano… Così non è per chi ci governa da sessant’anni e allora ci è sembrato doveroso premetterle al nostro lavoro di riflessione manifestando, appunto, una nostra posizione etica. Non siamo né un partito né una lista elettorale ma un gruppo di noi che ha a cuore che la città venga amministrata in modo più etico appunto, cioè trasparente, libero e colto. Per quanto riguarda l’uso della piazza Quattro Novembre abbiamo sottoscritto una proposta che viene da una associazione ( la troverai nel nostro blog sotto Documenti); mi sembra interessante e proprio oggi è stata ancora arricchita; domani aggiungerò al testo i nuovi contributi che la riguardano. Baci cari. Daria Ripa di Meana da http://www.perperugia.it/?p=1#comments Si è svolto in questi giorni, nel centro storico di Perugia, il Festival Internazionale del Giornalismo. Ci sono stati numerosi interventi di giornalisti autorevoli sul ruolo dell’informazione nei nostri tempi. Inoltre si è discusso di criminalità organizzata e dell’importanza di una lotta che per essere vinta non può che essere nazionale. Roberto Morrione, presidente della Fondazione “ Libera Informazione” ha ripetuto, in un’intervista televisiva, il ruolo che la camorra sta assumendo in Umbria e le pericolose infiltrazioni nella nostra economia. Purtroppo nei numerosi dibattiti che ci sono stati ha brillato la mancanza totale dei politici umbri di qualsiasi schieramento, che forse sperano di risolvere il problema con l’istituzione di una commissione regionale antimafia e non, come ci dice sempre Don Luigi Ciotti, sporcandosi le mani ogni giorno con i problemi. Infine, rispondendo a Zuccherini e Flavia, pensiamo che queste siano le manifestazioni che possono rinvigorire il centro storico e non quelle commerciali (vedi Mulino Bianco): quelle cioè di contenuti culturali tendenti a qualificare la vita della nostra città. Mario Paolini e Walter Cardinali da http://www.perperugia.it/?p=1#comments Carissimo Renzo, leggo con ritardo la serie degli interventi sul tema "Liberiamo la Piazza", che condivido, e sottoscrivo in particolare le parole di Stefano Vinti. Vorrei anch'io auspicare che si torni ad una pratica del luogo nell'accezione occidentale classica di agorà o forum, con una funzione meno "commerciale" e più "sociale". Un saluto cordiale e auguri, Luigi Maria Reale Caro Renzo, includi anche me. Fiorella Giacalone
Gent.mo Renzo Zuccherini, la ringrazio ancora delle e-mail che mi invia e con le quali mi trovo sempre d'accordo. Maria Ferrante
Caro Zuccherini, non solo condivido pienamente l'idea di "liberare" la piazza, ma rifletto anche tristemente sul fatto che Perugia è una delle poche, se non l'unica, città che non è stata capace di pedonalizzare neanche duecento metri di strada. Si guardi quello che succede in Corso Vannucci a tutte le ore del giorno e forse anche della notte, risse permettendo. Ma questo significherebbe impegnarsi a rivitalizzare culturalmente un centro storico quasi intatto, quindi fare cultura. E allora abbiamo piazze e strade da consumo e da accampamento. Ma forse ce lo meritiamo. Franco Mezzanotte
Salve Renzo, concordo pienamente... Ma penso che questo ultimo (squalllido) 'happening' della colazione in piazza non faccia altro che confermare l'intenzione della nostra Amministrazione di distruggere il centro storico inteso nella accezione vera e mutarlo in un centro commerciale (commerciale ma non pensando certamente ai negozi del centro quanto alle casse del comune), magari con tanti parcheggi (ma il minimetro' non doveva servire a diminuire il traffico in centro?) Eppure iniziative valide e che negli ultimi tempi hanno riportato gente (i Perugini) in centro ci sono state e ci sono (anche grazie all'ottimo Cernicchi). Penso che per rivalutare gli spazi storici di Perugia il miglior metodo sia quello di ripopolarli, di essere presenti e quindi dare modi e pretesti alle persono di frequentarli. Certamente pero' non con iniziative che portano gente che non ha il minimo interesse se non quello delle merendine, magari gettando la carta in terra, o riempiendo il Corso con decine di tavoli da sfoggio e mettendo invece pochissimi cestini. Michele Cassioli
Le scrivo per una osservazione riguardo ai lavori che stanno ultimando a Piazza Morlacchi in vista dell'inaugurazione della nuova biblioteca. Il comune sta rifacendo il manto stradale con asfalto. Sembra ovvio e lo dicono anche gli operai, che è il sistema più economico e rapido, però aggiungo che in vista della lunga 'degenza' del rimedio, al posto della pavimentazione in pietra sarebbe stato civile, decoroso, usare ASFALTO BIANCO, di minor impatto per il contesto, purtroppo usato raramente sia nei centri storici sia nelle aree ambientali e il cui costo maggiore risulta relativo rispetto al risultato estetico ottenuto. Possibile che nessuno se ne sia data pena? Saluti e grazie del suo impegno Angela Margaritelli Caro Zuccherini, sono d'accordo nel riconsiderare la piazza come luogo di incontro e palestra culturale tendenti. Quale unioversitario vado da tempo sostenendo che Università e città debbono fare "sistema" per garantire quella crescita professionle, culturale e sociale per i futuri dirigenti del Paese. Trovo quindi validissime tutte le proposte, ma in modo particolare quella di M. Antonietta Modolo, che prevede il coinvolgimento degli studenti coinvolti (universitari e non). Alvaro Standardi Docente presso la Facoltà di Agraria - Università di Perugia
A proposito di Eurochocolate 9 aprile 2009 Nulla da aggiungere alla sapienza delle riflessioni di Renzo Zuccherini: si riferisce all’iniziativa Break-fest, la kermesse del ‘lettone’ piazzato sulle scale del Duomo, a fare tutt’uno con Piazza IV Novembre. Ecco, il lettone evoca il vero fantasma: EUROCHOCOLATE. La manifestazione ha l’intento di celebrare, da 16 anni a questa parte, l’antico fasto della Perugia capitale del cioccolato con un portato straordinario di notorietà, di visitatori, di consistenti afflussi economici. In risposta alle pesanti critiche che nel corso dei 15 anni sono state mosse agli Amministratori per l’ iniziativa questi ultimi hanno sempre replicato che bisogna stare in guardia e non trasformarsi in difensori di scelte elitarie. Non si potrebbero finalmente e collettivamente valutare le ricadute economiche e commerciali e di immagine ma anche e soprattutto i pesanti costi pubblici, per esempio la vigilanza sulla manifestazione ecc. e la straordinaria invasività di questa iniziativa nei confronti dei cittadini? Perché il centro storico di Perugia per lunghi 10 giorni si metta al servizio di una seppur fantasiosa e redditizia iniziativa privata, i ritorni dell’operazione dovranno essere davvero eccezionali! Chiediamo che gli Amministratori rendano finalmente pubblico chi e in che misura trae vantaggio da questa iniziativa. Le bancarelle e i gazebo potrebbero essere sistemate più agevolmente a Pian di Massiano dotato di grandi parcheggi e del nuovo servizio del minimetrò; lo dimostrano con evidenza la Fiera dei Morti e i mercati settimanali. Purtroppo nulla dà Eurochocolate al nostro centro storico ma molto servono a Eurochocolate la Fontana Maggiore, il Palazzo dei Priori e la Galleria Nazionale: a noi cittadini la manifestazione restituisce solo intasamenti, fatica, vincoli, disagi. Ben diverso è il rapporto Umbria Jazz – centro storico: la manifestazione non sarebbe divenuta culturalmente quello che è se i musicisti jazz e i giovani del pubblico non vivessero e sciamassero nel cuore della città… Manca ad Umbria Jazz il ruggente richiamo popolare al consumo che caratterizza invece Eurochocolate. Noi Sette di Per Perugia
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