Breve passeggiata perugina con Colombo Manuelli
Alla scoperta di alcune opere dello scultore perugino
Si parte da Corso Vannucci davanti all'ingresso di Palazzo Donini, sede della Giunta regionale, si prende via del Sette e si entra nel cortile d’ingresso all’Albergo La Rosetta. Appena entrati al muro di sinistra una grande scultura in metallo che sembra una corona d'alloro, la forza del metallo pare voler ricordare il potere evocativo che a volte hanno le corone d’alloro vere e proprie. Ma non è così. La scultura è stata creata per stare nella sala ristorante. Attaccata al soffitto sotto dei faretti creava effetti di luce ed ombra sulle pareti. Il proprietario di allora ogni volta che ci passava sotto faceva gli scongiuri, s'era messo in testa che potesse cadere in testa a qualcuno... ed è finita dove si trova ora. Si prosegue per il vicolo (uno dei più brutti e trascurati di Perugia) verso via Bonazzi. Sulla destra notiamo una grata in ferro battuto che protegge la vetrina di un negozio. Proseguendo si arriva in Via Bonazzi e sulla destra, si può ammirare nell'identica fattura il cancello d'ingresso del negozio. Sono entrambi di Manuelli. C'è da chiedersi perché scultura della Rosetta e i cancelli-scultura del negozio non siano accompagnati da una piccola targa con scritto anno d’esecuzione e nome dell’autore. Proseguendo per Via Cesare Caporali date un’occhiata all’interno del negozio dell’orafo Primo Tenca, custodisce una struttura in acciaio inossidabile di Colombo simile a quella che gli valse la pubblicazione nel libro di Giulio Carlo Argan, L’arte moderna 1770/1970 edito da Sansoni. A questo punto la breve passeggiata è già finita. Ma se avete voglia e tempo per altri lavori di Colombo Manuelli andate a Fontivegge. In piazza del bacio, di fianco all’ex ciminiera della Perugina, Per Gramsci: Un muro di pietre. Tante fila per quanti sono stati gli anni di reclusione. Un foro nel muro che ricorda il pensiero comunque libero di Antonio Gramsci. Proseguite poi fino al Belocchio all’interno della sede della Cgil. Al muro, nella sala delle riunioni: inquietanti saldatori senza volto. C'era anche un'opera simile con una serie di eschimo (o se preferite K2) e passamontagna. Poi fecero dei lavori, i muratori sentivano freddo staccarono gli eschimo e l'indossarono per riscaldarsi. Manuelli, ci ride sopra, dice che ora li useranno per raccogliere le olive. Ma è un peccato che quell'opera sia andata persa. Non solo era di alta qualità e fra le sue cose più importanti, testimoniava anche l'impegno politico-sociale di Colombo mai secondario rispetto a quello artistico. Via Bonazzi Via del Sette Piazza del Bacio, ex Perugina
Vanni Capoccia
|