Sagrato di Monteluce: che paradosso!
Se ora viene rispettato vuol dire che in precedenza erano alcuni frequentatori della parrocchia ad abbassare il paletto, a parcheggiare lì, a consentire ad altri di farlo, a sfarinare giorno dopo giorno il mattonato con le auto
La chiesa di santa Maria di Monteluce da alcune settimane è purtroppo chiusa al culto. Da quando è così si assiste ad un paradosso: il paletto dissuasore del parcheggio selvaggio che, come succede da tanto tempo, qualche cittadino aveva tirato su, è rimasto alzato. E il sagrato mattonato della chiesa sgombro di auto illecitamente parcheggiate. Lo spazio antistante la chiesa quando nella giunta Maddoli decisero di rimetterlo a nuovo venne concepito, e il disegno della piazza lo dimostra, proprio come un sagrato. Come uno spazio facente parte della chiesa, a formare con arredi interni e facciata esterna un unicum. Fu una scelta felice, anche perché quello spazio era sempre stato parte dell'antico convento delle Clarisse. Se il sagrato non viene torturato dai copertoni delle auto abusive è un bene. Ma se ora viene rispettato vuol dire che in precedenza erano alcuni frequentatori della parrocchia ad abbassare il paletto, a parcheggiare lì, a consentire ad altri di farlo, a sfarinare giorno dopo giorno il mattonato con le auto. E la cosa intristisce. Perché è da chi gestisce la parrocchia, da chi la frequenta che ci si aspetterebbe verso tutta la chiesa sagrato compreso un comportamento protettivo ed affettuoso, e non il contrario.
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