La mì Passione
Civitella d'Arna: rappresentazione teatrale Itinerante della Passione di Cristo come era recitata nella campagna perugina nel secolo scorso
DOMENICA 9 aprile ore 20.30 CIVITELLA D’ARNA con la partecipazione di oltre 40 tra attori e figuranti Regia di Giuseppe Tufo
Dopo tre anni di assenza, torna a Civitella d’Arna la rappresentazione de La Mi Passione, uno spettacolo di teatro popolare itinerante, che la Proarna, in collaborazione con la proloco di Ripa, ha organizzato dal 2007 al 2014. In particolare la rappresentazione scenica, ripropone la Passione di Gesù e di Maria così come la cantilenava una vecchia signora, Erminia Calzoni Bovini, nata nel 1863 a Montecapanno, morta nel 1953, e tutt’ora sepolta nel cimitero di Civitella d’Arna, che fin dai primi anni del novecento andava di aia in aia, durante le serate della settimana santa, per preparare i contadini alle celebrazioni del Triduo Pasquale. Nella Sacra rappresentazione, gli attori e i figuranti della Proarna, coadiuvati da quelli della vicina proloco di Ripa, si muovono in una stupenda scenografia naturale trasformata, dalle parole del testo dialettale, in luoghi del sacro. Per una sera, l’aia, il pozzo, il pagliaio, la stalla, l’antico castello ed il campanile che domina il piccolo borgo di Civitella, toccati dal dolore straziante di Maria, diventano i luoghi reali dove la passione di Cristo si concretizza, così come se la immaginavano i contadini del secolo scorso. Il testo, riadattato per la rappresentazione, si attiene rigorosamente all’autenticità della rappresentazione sacra, ed è un importante documento storico che il dott. Giuliano Bastianelli, di Ripa, appassionato della storia e cultura locale, ha conservato nel tempo. Erminia Calzoni Bovini, raccontava a memoria, nel periodo pasquale, la storia della Passione di Cristo ed il bambino Giuliano, ebbe la bontà di scrivere ciò che ascoltava dalla donna e conservarlo gelosamente nel tempo. Successivamente Bastianelli ne fece dono alla Proarna per la rappresentazione. Nota Storico-religiosa Lo spettacolo, si può collegare alle antiche Sacre rappresentazioni, che possono considerarsi come prima forma di teatro dell’occidente medioevale, essendo nate nelle Chiese intorno al VIII – IX secolo a supporto della liturgia del rito romano, introdotta in Europa da Carlo Magno e da Papa Adriano. La culla di queste Sacre rappresentazioni, fu il territorio perugino-assisano, dove venivano chiamate “Ripresentazioni”. La loro funzione, era quella di aiutare il popolo, che non sapeva leggere e non conosceva il latino, a capire meglio i misteri della fede cattolica attraverso azioni sceniche di facile comprensione. All’inizio queste rappresentazioni furono fatte dentro le Chiese, ma dopo il loro successo dovettero essere realizzate fuori di esse, soprattutto sui sacrati. Il tema principale di queste rappresentazioni era la vita di Cristo, e, in modo particolare, la sua Passione. La lingua utilizzata era il volgare parlato dalla gente. Tenendo conto di tutto ciò, si cercherà di riproporre questa forma di spettacolo, nel quale il nostro dialetto, richiamando le laudi di Jacopone da Todi, assurge a dignità di lingua capace di esprimere in maniera alta quella sofferenza umana che trova nelle parole della Madonna, sotto la croce, lo strazio per l’impotenza umana davanti al mistero della morte, che, solo nella resurrezione del Cristo, acquista il suo senso. ingresso libero - info: Pro Arna 075602798 – 346 51 46 435
Lamberto Salvatori
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