Pasqua di lutto e di dolore, ma anche di speranza
Quest'anno il Venerdì di Passione è anche giorno di lutto e di dolore, per tutta Italia. Purtroppo nessuno dei quasi 300 morti ad oggi conteggiati in Abruzzo resusciterà nel giorno di Pasqua. Purtroppo la via crucis de L'Aquila e dei paesi limitrofi non sarà breve: ci vorrà tanto impegno e tanta pazienza per permetterne la resurrezione. E pure dopo questo terremoto non mancheranno i soliti Ponzio Pilato a lavarsi le mani per quanto accaduto. Ma non è la fatalità a buttare giù per collasso strutturale i palazzi "antisismici". Per questo va chiesto che si portino alla luce responsabilità e colpe: chi gioca con la vita delle persone per aumentare i propri margini di profitto merita l'ergastolo. Lo sciacallaggio nelle abitazioni abbandonate è ignobile, però lo è altrettanto lo "sciacallaggio mediatico" che spesso si vede in TV dove - tra qualche persona in gamba - s'affacciano tanti guitti del potere a fingere di fare "giornalismo": gente grigia con la faccia di smalto, a cui è richiesta soltanto telegenia, sorrisi di facciata e parola pronta. Il servizio pubblico dovrebbe fornire una informazione corretta, completa e rispettosa, non sensazionalismo e strumentalizzazione dei sentimenti in nome dell'audience. Bisogna pretendere in primis che i morti dell'Abruzzo non siano dimenticati, che almeno il loro martirio non sia stato vano. Il Parlamento DEVE inasprire le norme contro i costruttori che risparmiano sui materiali. BASTA lesinare i ferri nelle armature contravvenendo alle indicazioni dei progettisti... BASTA miscelare il cemento delle gettate con sabbia di mare a costo zero (il cui sale corrode lentamente il ferro dei tondini) invece che con sabbia di cava... BASTA murature non tirate su a regola d'arte, direttamente attaccate a colonne e travi di cemento... ecc. Va chiesto al governo in carica di rendere SUBITO vigenti, senza più VERGOGNOSE deroghe, le norme già pronte che obbligano a edificare secondo le più avanzate metodologie antisismiche, in base al grado di rischio geologico del territorio. La vita umana non ha prezzo. Va chiesto a tutte le forze politiche di fare diventare obbligatoria, per legge, una effettiva rete di controlli sui cantieri edili, atta a evitare che in futuro certi "palazzinari" continuino a fare i furbi. Si spenda per rendere sicuro (e magari pure ecologicamente sostenibile) il patrimonio edilizio esistente, piuttosto che pensare ad aumentare le cubature e cementificare ulteriormente il nostro territorio. Va chiesto al governo, prima che costruisca ponti faraonici e nuove "piramidi" per magnificarsi ai posteri, di rendere prioritaria la messa in sicurezza delle scuole, dei luoghi di lavoro, delle case che abitiamo, delle strade su cui viaggiamo ecc. Sinceramente, faccio fatica quest'anno a trovare in cuore la serenità per augurare buona Pasqua: più che a quella di Cristo penso alla resurrezione che dovrà far rinascere il capoluogo abruzzese e gli altri paesi crocifissi dal terremoto del 6 aprile. Non sto auspicando superficiale ottimismo, ma di guardare al futuro con fiducia e coraggio: non arrendiamoci a vivere questi giorni "semplicemente" nella tristezza, come viene naturale in siffatte gravi circostanze. Ognuno di noi faccia qualcosa affinché questa Pasqua di lutto e dolore possa realmente essere anche annuncio di speranza e resurrezione, soprattutto per quanti direttamente colpiti dal sisma. Con questo spirito, auguro a tutti buona Pasqua. -- Postato da Daniele Passerini su Ventidue passi d'amore e dintorni... il blog il 10 aprile 2009
Daniele Passerini
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