Le Bartocciate del Seicento tornano a vivere
La cantante Sara Marini interpreta le Cansone di Rosa. Un manoscritto ritrovato per caso ha riportato alla luce le più antiche Bartocciate perugine, scritte da Francesco Stangolini nel Seicento: ora tornano a nuova vita con la pubblicazione in un volume, ed anche grazie al canto di Sara Marini
Giovedì 16 marzo alle ore 17,00 presso la Fondazione Clarelli Marini Santi, in via dei Priori n. 84 sarà presentato il Quaderno del Bartoccio n. 3 che contiene i testi scritti nel 1685 da Francesco Stangolini con il titolo Cansone di Rosa e di Bartoccio e Mencarone, ed ora pubblicati a cura di Renzo Zuccherini dalla ali&no editrice di Perugia. Ne parleranno i curatori ed autori del volume Renzo Zuccherini, Marina Regni e Luigi M. Reale; a Giovanna Giubbini, presidente della Fondazione Clarelli Marini Santi, sarà affidato il coordinamento della serata.
Potremo così conoscere la vicenda storica del testo perugino di Stangolini, già noto allo scienziato e letterato Francesco Redi, e alla curiosa circostanza che ha portato al ritrovamento del manoscritto, appartenuto al poeta dialettale Ruggero Torelli alla fine dell’Ottocento e poi scomparso. Ma la novità, e la sorpresa, della serata è costituita da un eccezionale esperimento, e cioè il ritorno delle bartocciate alla loro natura di canzoni, canti popolari o strambotti. Nel testo di Stangolini, infatti, che non a caso si intitola alle Cansone di Rosa (le canzoni di Rosa e e dei suoi compari), ci sono frequenti richiami all’uso di suonare e cantare le bartocciate: per questo si è fatto un vero esperimento musicale, cioè si sono adattate le parole delle bartocciate di Stangolini a moduli musicali della sua epoca, per provare a immaginare come suonassero all’orecchio dei contemporanei. All’esperimento ha collaborato Goffredo Degli Esposti, noto musicista e musicologo, esperto di musica antica, e l’interpretazione è affidata alla cantante Sara Marini.
La Società del Bartoccio
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