Non aprire la sala scommesse è questione di sensibilità
Porta Pesa: nelle leggi contro la ludopatia si proibisce di aprire sale giochi nelle vicinanze di scuole o altri luoghi sensibili. La stessa sensibilità dovrebbero dimostrare il sindaco di Perugia, la Presidente delle Regione e il Prefetto di Perugia
(nella foto, la manifestazione di genitori e cittadini contro l'apertura della sala scommesse a Porta Pesa) Quando si pensa alla sala scommesse a Porta Pesa il pensiero va d'acchito alla elementare Montessori che, a pochi metri di distanza, le è dirimpettaia. Invece l'attenzione dovrebbe concentrarsi sulla media Foscolo di via Pinturicchio perché lì non ci sono bambini, ma ragazzini e ragazzine che stanno muovendo i primi passi nell'adolescenza. Chi di adolescenti si occupa sa quanto sia importante non dirgli “sei ancora troppo piccolo, questo non si fa”o “fino a quando sei minorenne farai quello che dico io”. Così com'è deleterio mostrargli luoghi proibiti ai loro anni, perché nel processo che porta all'età adulta il richiamo di quei posti vietati diventa forte. Agli occhi dei ragazzini del Foscolo la sala scommesse di Porta Pesa sarà un luogo proibito. E i diciott'anni che ti apriranno le porte di quel luogo quando se ne hanno tredici o quattordici, come tutti i genitori sanno, arrivano più velocemente di quanto uno se lo aspetti. È ovvio che poi molti dei ragazzini del Foscolo si dimenticheranno della sala vietata, e se anche qualcuno di loro ci entrerà sarà solamente una delle saltuarie ed occasionali trasgressioni dell'età giovanile. Però il rischio rimane, per questo nelle leggi contro la ludopatia si proibisce di aprire sale giochi nelle vicinanze di scuole o altri luoghi sensibili. Per dimostrare sensibilità e chiarire ai cittadini che le istituzioni sono attente alle loro preoccupazioni. La stessa sensibilità e non burocratica indifferenza verso questo problema creato a Porta Pesa dalla sala scommesse dovrebbero dimostrare il sindaco di Perugia, la Presidente delle Regione, il Questore e il Prefetto di Perugia.
Vanni Capoccia
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