22/12/2024
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Elezioni amministrative: restare a guardare o fare qualcosa?
I partiti si ricompattano: ma se non facciamo niente, neanche nel prossimo Consiglio comunale ci sarà la voce dei comitati e delle associazioni


Mano a mano che le elezioni si avvicinano, si chiarisce sempre più quello che sarà il quadro della competizione: dopo una fase di sbandamenti, passaggi repentini da un gruppo all’altro, proposte (ma soprattutto rifiuti e rinunce) di primarie, pare che i due schieramenti andranno alle elezioni avendo ricompattato le forze del proprio campo. Cerco di fare il punto di una situazione che continua ad evolversi, per trovare comunque un orientamento, secondo le convinzioni che sono venuto maturando nelle discussioni di questi giorni.
La destra è riuscita a far uscire dall’oblio Pino Sbrenna, già opaca figura del sottobosco democristiano, che però oggi porta alla destra la capacità di agganciare gli ambienti che contano e dà perciò alla destra qualche possibilità di pensare, se non a un ribaltamento, almeno ad un forte ridimensionamento del centro-sinistra. Accanto a Sbrenna, la autocandidatura di Carla Spagnoli si configura ormai come lista civetta, buona semmai (dietro congrua compensazione) in caso di eventuale ballottaggio.
Nel centro sinistra, dopo la proclamazione di Wladimiro Boccali quale candidato del Pd, senza tante lungaggini di primarie e di confronto su contenuti e scelte, si era avuto un periodo di incertezze tra i partiti di sinistra, per la rottura dei partiti esistenti (Prc e Pdci) e la nascita di varie aggregazioni e formazioni. Oggi abbiamo da un lato una formazione che raccoglie ciò che resta dei due partiti, dall’altro una ri-aggregazione tra vendoliani, fuorusciti Pdci e residui di Sinistra democratica, che a livello nazionale per le europee, insieme a Verdi e Socialisti, hanno dato vita alla lista Sinistra e libertà. Entrambe le formazioni, dopo vari tentennamenti e distinguo, si sono aggregati alla candidatura Boccali; rimane il mal di pancia dei Verdi, che non se la sentono di presentarsi nella stessa lista insieme ai Socialisti locali. La lista Di Pietro ha abbracciato da subito l’idea di mettersi con Boccali, rinunciando alla pregiudizialità delle primarie e dei distinguo sul programma.
Fuori dalla coalizione restano gli amici di Grillo e i radicali. I primi, adottando quasi mimeticamente il programma nazionale, sono andati avanti per conto proprio, come una formazione politica tra le altre. I secondi si sono rifugiati nella testimonianza di bandiera.
Sembra invece ormai definitivamente tramontata l’idea di una lista civica che fosse espressione dei movimenti e comitati civici. Qualunque sia l’idea che se ne potesse avere, mi pare estremamente negativo il fatto che a Perugia il dissenso civico non riesca a coagularsi e a trovare una espressione organizzativa, a riconnettersi in una visione complessiva della città.
Eppure, un’area civica e ambientalista esiste a Perugia; e potrebbe raccogliere e canalizzare lo scontento che emerge in città, spesso anche in forme disorganiche e spontanee, ma anche con una forte capacità di mobilitazione e di incisività su temi quali la cementificazione e la speculazione edilizia, lo svuotamento del centro, la pressione della mobilità privata... Su aspetti specifici, come il progetto del mercato coperto, quello del Santa Giuliana, l’occupazione della Piazza da parte di bancarelle e baracconi, i Perugini si sono espressi con grande chiarezza e, insieme alla forza degli argomenti, hanno mostrato anche la forza della persuasione e del numero. Tuttavia, in tutti questi casi, la mancanza di punti di riferimento politico ha indebolito la pressione dal basso e non ha portato al successo.
Certo, rimane tutto il valore della presenza culturale e associativa dei comitati e delle associazioni: questa presenza va ben al di là della scadenza elettorale, e arricchisce la città con la molteplicità delle voci di dissenso e di critica.
Ma l’esperienza di questi ultimi cinque anni ci insegna che, senza una presenza di interfaccia in Consiglio comunale, le istanze e le proposte di associazioni e comitati non trovano una sponda, un ascolto reale: anche nel momento più alto della mobilitazione civica, quella contro il progetto del Mercato coperto, solo dopo le tante iniziative dei comitati (convegni, raccolte di firme, assemblee) si è avuto un primo ascolto da parte di alcuni consiglieri; in precedenza, il progetto incontrava la pressoché totale adesione sia della maggioranza che della minoranza. Questo ritardo ha impedito che la mobilitazione ottenesse il successo che meritava, ed ha anzi portato alla frantumazione dei gruppi e associazioni che l’avevano promossa.
Allo stato attuale, rischiamo di ritrovarci con lo stesso risultato. Ciò che serve perciò è di inserire nella stessa campagna elettorale degli elementi di trasparenza, di partecipazione e di attenzione all’ambiente (sappiamo bene che le dichiarazioni dei partiti servono solo in campagna elettorale, perché poi le cose vanno ben diversamente); e di avere in Consiglio comunale presenze ambientaliste capaci di mettere in discussione l’unanimismo del cemento e dell’asfalto.
E allora, visto che una lista civica autonoma non ci sarà, che cosa si può fare?
Oggi, una posizione astensionista (“saltiamo il giro, restiamo a guardare, tutti i partiti sono uguali, la sinistra fa peggio della destra”, ecc.) rischia di rimanere sterile, e di lasciar fare. Lasciar fare le forze che si appoggiano agli interessi forti, lasciar fare i piani di cementificazione della città e di desertificazione dei rapporti tra cittadini, lasciar fare l’uso della città da parte dei vari eurocioccolati, lasciar fare i progetti di grandi opere inutili e dannose, come il termovalorizzatore, lasciar fare le forze che hanno abbandonato la ferrovia centrale umbra a favore delle autostrade e superstrade, lasciar fare quelli che autorizzano nuovi centri commerciali (lontano da tutti i servizi)...
Io credo che non si può rinunciare a una presenza che, per quel che può, non lasci fare senza riportare alla partecipazione popolare le scelte su questi temi. Se questo significa rinunciare a una lista autonoma e entrare nella coalizione, per tentare di far rispettare ai partiti le belle parole che usano per ottenere i voti dei cittadini: partecipazione, fine del ciclo del mattone, raccolta differenziata..., credo (anche se con un certo sforzo) che comunque questo sia meglio che rinunciare in partenza ad essere presenti con contenuti civici ed ambientalisti. Io sono convinto da sempre che con gran parte degli elettori di centro-sinistra sia possibile e proficuo discutere sui temi che ci stanno a cuore, e che su di essi sia possibile attivare attenzione e interesse.
Una lista di bandiera, se più soddisfacente sotto il profilo della chiarezza delle posizioni, potrebbe innescare un meccanismo di emarginazione dei temi ambientalisti: non tanto in termini di risultato elettorale (su cui non ci possiamo fare illusioni), ma soprattutto in termini di interlocuzione con l’insieme dei cittadini democratici e sensibili ai diritti ed all’ambiente, che ci vedrebbero come quelli che sottraggono voti al centro sinistra e favoriscono la destra. In un clima di appiattimento e schiacciamento sulle polarità, ci deve interessare soprattutto mantener vivo il dibattito.
Chiedo ai lettori e alle lettrici di dire che cosa ne pensano: per questo, possono anche utilizzare lo spazio dei Commenti qui di seguito.



Renzo Zuccherini


Inserito martedì 7 aprile 2009


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Commenti

Nome: Pierfrancesco Pellegrino
Commento: Ringrazio innanzi tutto la redazione de "La Tramontana di Perugia" per lo spazio che mette quotidianamente a disposizione al confronto e alle idee. Mi preme ora sottolineare il fatto che se è pur vero che i Radicali a Perugia da pochi giorni stanno dando vita a una lista civica coraggiosa di autentico dissenso con la maggioranza uscente e propositiva di idee nuove, è anche pur vero che sono anni che fattivamente e concretamente tentiamo di proporre idee per il cambiamento, l'altenativa, la democrazie. Sono 15 anni per esempio che chiediamo la nomina del Difensore Civico, con la presentazione tra l'altro di una petizione popolare, figura prevista dallo statuto del comune e mai eletta con grave deficit anche in questo caso di legalità nelle istituzioni. A dicembre dello scorso anno abbiamo presentato una ulteriore petizione popolare per l'istituzione della "anagrafe pubblica degli eletti" affichè sia data l'opportunità di far conoscere ai cittadini cosa fanno i consiglieri comunali eletti, quali altri incarichi ricoprono per esempio nelle società partecipate del comune, quante volte sono presenti o assenti in consiglio, quali gli ordini del giorno che presentano e come votano e per cosa. Cosa sanno oggi i perugini dei propri amministratori dopo averli votati? dopo aver dato loro fiducia? Una iniziativa, la nostra, atta a dare rilevanza all'einaudiano "Conoscere per deliberare" fondamento di ogni democrazia. Lungi da me dal voler denigrare qualcuno, ci mancherebbe! Ho sentito il dovere di scrivere per far sapere che a Perugia c'è chi con grave fatica sta cercando di creare una vera e autentica forma di dissenso (nella città del nondissenso) attraverso la presentazione di una lista civica formata da cittadini di varia estrazione politica e sociale, fortemente e, permettimi, coraggiosamente dissenziente dai due consociati blocchi di potere di destra e di sinistra. Tutto qui. Grazie ancora. Pierfrancesco Pellegrino - Segretario di Radicaliperugia.org

Nome: Renzo Zuccherini
Commento: L'intervento di Pierfrancesco Pellegrino risente forse del fatto che egli è in campagna elettorale da più di quattordici giorni, per cui di fatto egli invita a rivolgersi alla sua lista e al suo candidato sindaco. Per tanti altri/e non è così, e la discussione è ancora molto accesa. Non mi piace però che si cominci a denigrare ciò che propongono gli altri: nel mio articolo io propongo una linea di azione, che pare verosimile e seria a tanti/e, ma comunque non un "compromesso": penso che è il caso di riconoscere la legittimità anche delle posizioni che non si condividono. Personalmente, trovo molti spunti interessanti nel programma dei radicali, come pure in quello degli amici di Grillo; e ci sono priorità (come il blocco della cementificazione) che sono condivisi da molte forze, dentro e fuori la coalizione di centro-sinistra: mi sembra un buon segno.

Nome: Pierfrancesco Pellegrino
Commento: IL CORAGGIO DELLE IDEE Hai già spiegato egregiamente nel tuo articolo la situazione delle "alleanze" per le prossime elezioni amministrative a Perugia. La situazione è tale per cui è palese che viviamo in una città in cui il "dissenso" democraticamente inteso, non è possibile. Cosa è accaduto? Nulla di nuovo da ciò che accade in occasione di ogni tornata elettorale. Mi spiego meglio: come associazione "Radicaliperugia.org" con grande e democratica apertura abbiamo intrapreso una serie di incontri con le più svariate forze politiche in campo e con libere associazioni territoriali con la speranza di poter dar corpo, in occasione delle prossime amministrative, a un Polo alternativo, con un programma chiaro e condiviso, ambientalista, per il bene della nostra bellissima città. Un Polo formato da più sigle di svariata natura che avrebbero poi deciso insieme il proprio candidato a sindaco. Quando ormai pareva ci fossero le condizioni... i soliti "marpioni" della politica hanno fatto dietro front e si sono imbarcati nello schieramento guidato da Boccali. Questioni di spartizioni? promesse? poltrone? Lascio a lettore decidere. Ora però, che una LISTA CIVICA decida di appoggiare l'armata Boccali, lo trovo assolutamente controproducente per la città in quanto i voti andranno a far "mucchio" e soprattutto inutile, perché schiacciati e invisibili tra i colossi del regime, è molto probabile che non avranno eletti. Una "Lista civica" insomma che si allea coi potenti e i dirigenti della partitocrazia, con coloro che quotidianamente mettono il bavaglio alle istanze dei cittadini, considerati sempre più "sudditi", non è assolutamente verosimile. Noi radicali, civici, ambientalisti non ci stiamo a questi compromessi. Abbiamo il nostro programma e con forza, tenacia, cocciutaggine e determinazione proporremo ai perugini l'unica alternativa al regime partitocratico consociato di destra e di sinistra. Invito i lettori a visitare il sito www.amatosindaco2009.it dove fra l'altro è possibile leggere e interagire con il programma, conoscere il nostro candidato a sindaco attraverso il suo curriculum completo. Nella città del nondissenso c'è una lista civica formata non solo da radicali, ma da semplici cittadini, che non “si sono rifugiati nella testimonianza di bandiera" ma, al contrario hanno il coraggio delle proprie idee e così, trasparenti e senza compromessi si presenteranno all’elettorato. Pierfrancesco Pellegrino - Segretario di Radicaliperugia.org

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