La didattica della storia e l'educazione interculturale
Incontro con Antonio Brusa a Punto Arlecchino, il 17 aprile
Punto Arlecchino, via Magno Magnini, Perugia 17 aprile 2009 ore 16,30
La didattica della storia e l'educazione interculturale Ne parliamo con Antonio Brusa, docente di Didattica della storia presso l'Università di Bari Coordina Renzo Zuccherini
Nell'Ottocento, gli storici europei scrivevano la storia del mondo, pensando che l'Europa fosse il solo posto del quale valesse la pena di raccontare le vicende. All'indomani delle seconda guerra mondiale, quel modello di storia era in piena crisi. Era chiara la sua compromissione con il massacro infinito di quel conflitto. Si cominciarono perciò a cercare nuovi kodelli di storia e di insegnamento, aperti al mondo da una parte, e di diverso valore formativo dfall'altra. Appartengono a questa stagione di fermenti i programmi del '79 e dell'85. Nel frattempo, però, il mondo coloniale otteneva la sua indipendenza e, dopo l'89, il mondo comunista si sfaldava. Via via in tutto il mondo, i governi hanno imposto nuovamente programmi identitari, per marcare la loro differenza, per creare appartenenze. Di nuovo, la storia è diventata un'arma per difendere il proprio spazio nel mondo. Di nuovo le nazioni usano la storia come vessillo di battaglia. Dobbiamo sostenere, invece, che la storia è uno strumento di comprensione del mondo. La storia non è il luogo di rappresentanza delle nostre diversità, ma una scienza che ci siuta a comprendere la realtà: un aiuto al quale tutti i cittadini hanno diritto di accedere.
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