A Perugia c'è ancora il Comune?
C'è qualcuno delegato a occuparsi del bene comune, che abbia il senso della comunità, che è vivo e ha voglia di vivere? E' una chiamata alla presenza. Altrimenti non c'è futuro
Se si vive fuori dalla città antica sempre più triste e depressa, specchio del vuoto che avanza incontrastato, la domanda viene spontanea al cuore più che alla mente.
Se stai per strada nell'ampia fascia che abbraccia la città 'ufficiale', i cosidetti 'quartieri' dove vivono almeno centomila persone e sei ancora vivo e non hai rinunciato ad essere, la domanda te la fai.
C'è ancora una giunta comunale in questa città piena di sé e vuota di prospettive?
C'è mai stata negli ultimi anni, prima ancora dell'inatteso sindaco che neanche lui lo voleva fare ma toccava manda' via i comunisti?
C'è qualcuno delegato a occuparsi del bene comune, che abbia il senso della comunità, che è vivo e ha voglia di vivere?
Per le strade si vede e si sente soltanto l'arroganza e il vuoto, cittadini spenti col culo su macchine micidiali fanno il bello e il cattivo tempo. amministrano la prepotenza tanto nessuno pone limiti, dà indicazioni, etiche prima di tutto.
Il corpo dei vigili urbani è scomparso, nei quartieri non si conoscono più i visi e le storie, i vetri oscurati prendono il sopravvento e calano sui cuori che si chiudono a lutto.
Forse, guardando dentro di noi, allo zampillo di vita che ci agita nei sonni brevi e fumosi, è ora di rioccupare le strade coi corpi vivi, con l'essenza del nostro esserci.
E' una chiamata alla presenza. Altrimenti non c'è futuro.
Giannermete Romani
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