A fine anno, l'ambiente a Perugia
C'era una volta l'impegno ambientalista: ma ci deve essere ancora, e ci sarà!
Quest’anno, per quanto riguarda le politiche ambientali, si chiude con la minaccia di un membro della giunta cittadina di denunciare un rappresentante di un comitato popolare. Il fatto è rilevante perché continua il “malcostume” radicato nel palazzo nel considerare l’ambientalismo un elemento di disturbo dotato di una specie di diritto di veto inesistente. La questione ormai è vecchia e si trascina nel tempo attraverso le varie amministrazioni. Quando la nuova giunta, che si era autodefinita civica e ambientalista, aveva suscitato aspettative e sensibilità diverse. Così, soprattutto dopo le ultime elezioni amministrative, il volontariato ambientalista a Perugia sta attraversando un periodo di crisi perché una parte di esso si è sentito utilizzato per altri fini! E pensare che in tempi ormai molto lontani si era costituita in città una specie di rete che vedeva tre associazioni di taratura nazionale e oltre unite intorno ad un progetto di controllo e di critica, sostenendo i tanti comitati popolari come soggetti di iniziativa partecipativa e quindi di democrazia. Allora si organizzavano tutta una serie di manifestazioni pubbliche. I problemi erano conosciuti da tutti: le cementificazioni, con uno sviluppo urbanistico aperto al malaffare, la costruzione di sempre nuove aree commerciali e la edificazione di tanti capannoni industriali quasi tutti dismessi. Si discuteva delle cause della crisi del centro storico perugino e lo stato di abbandono delle periferie, i problemi del traffico che volevano essere risolti attraverso l’apertura di nuove vie di comunicazione, sostenendo la trasformazione della E45 in autostrada e Nodo di Perugia che avrebbero causato la fine del patrimonio paesaggistico e rurale regionale. Già da allora erano chiare le gravi disfunzioni oggi esplose del servizio di rimozione e smaltimento dei rifiuti urbani con la prospettiva della realizzazione di un inceneritore in contrasto alla raccolta differenziata. In ultimo, ma non per importanza, va ricordato tutto l’impegno speso inutilmente di fronte alle cattive volontà nel recupero e la valorizzazione del Tevere ecc… Lauro Ciurnelli N.d.R.: Malgrado il pessimismo pieno di ragioni di Lauro Ciurnelli, la Redazione della Tramontana cerca anche ragioni per la volontà dell'ottimismo, e quindi si augura ed augura a lettori e lettrici un buon 2017 di rinnovato impegno, di recuperata capacità critica ed autonomia di giudizio, di resistenza alla mercificazione delle persone e di riscoperta delle relazioni, della solidarietà, del valore di ciascuno e ciascuna.
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