Perugia come il Paese dei balocchi
Non si lavora, non si studia e non si assumono le proprie responsabilità; solamente divertimento! se qualcuno ci guadagna c’è sempre qualcuno che ci rimette. E allora bisogna cercare di adoperare più discernimento sul come amministrare la città
Ad ogni festa comandata o qualsivoglia ricorrenza Perugia, si trasforma nel “Paese dei balocchi” come nella favola di Pinocchio.
Non manca neanche la presenza; anzi, è opera “dell’omino di burro” che, con la sua carrozza, fa salire tutti quelli che ne hanno il desiderio, per portarli dove si possono divertire, senza pensieri e mangiare a sazietà. Non si lavora, non si studia e non si assumono le proprie responsabilità; solamente divertimento! Ma “l’omino di burro” non fa nulla per nulla e gestendo la situazione ne vuol ricavare il suo tornaconto! Ed infatti, per i cittadini della fantastica città, il prezzo da pagare per tutto questo è alto e nessuno, di quelli che si recano nel “Paese dei balocchi”, può tornare indietro, non sapendo neanche la fine che gli spetta: verranno trasformati inesorabilmente tutti in “ciuchi” ed affogati per poi utilizzarne la pelle per farne degli ottimi strumenti a percussione. Tutto ha un prezzo! Non si scappa da questa regola ferrea e se qualcuno ci guadagna c’è sempre qualcuno che ci rimette, come diceva Stan Laurel nel famoso film “Fra diavolo”: - È la legge del tira e molla! -. Durante tutte le ricorrenze; ora tocca al Natale e di ciò tutti se ne possono rendere conto, tra quelli regolari, quelli abusivi e i fantasmi del commercio (quelli muniti di borse che, stando in strada ti fermano magari trattenendoti per un braccio per venderti a forza dei calzini), Perugia si riempie di mercatini; specialmente nel centro storico. Nelle varie ricorrenze ne possiamo vedere uno in Piazza IV novembre che si estende, molto spesso, per Corso Vannucci; un altro in Piazza Italia, tra i grandi pini e la statua di Vittorio Emanuele; un altro ancora il Piazza Matteotti e poi ancora all’interno della Rocca Paolina ed in Piazza del Circo (tanto per citare i più blasonati ed in vista). Certo, tutti hanno il diritto, una volta in regola con i necessari e dovuti balzelli, di espletare i propri servizi commerciali; il punto non è questo. Solo che, se il problema fosse, ogni volta che la necessità lo richiede, affrontato con più equità tenendo presente i diritti di tutti, si potrebbero evitare certe esagerazioni, frenando il numero di questi mercatini o, quantomeno, ubicarli dove non possano danneggiare altri commercianti con gli stessi diritti! E' proprio questo il punto: riempiendo la città di bancarelle, ad ogni occasione che si presenta, altri commercianti ne vengono altamente danneggiati (ricordate la legge del tira e molla). E allora cosa fare? Cercare, nelle prossime feste cittadine, di essere più presenti alle esigenze di tutti adoperando più discernimento sul come amministrare la città anche sotto questo importante, per l’economia, aspetto.
Giampiero Tamburi
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