Discarica di Pietramelina: i controllori stupiti
L’attuale indagine della magistratura sta dimostrando che il buon senso dei cittadini ha avuto ragione rispetto ai tanti tecnici e politici che hanno sempre cercato di rassicurare su tutto. Di certo qualcosa doveva sapere l’attuale Vice Sindaco del Comune di Perugia...
Sono ormai 35 anni che i membri del Comitato InceneritoriZERO si stanno battendo contro la scellerata scelta di posizionare degli impianti di trattamento dei rifiuti a Pietramelina. Da quando ci accorgemmo che volevano costruire a Pietramelina una discarica i nostri dubbi erano quello del rischio di inquinamento del Mussino, quello della stabilità di una discarica posta in una pendenza eccessiva e sostenevamo che la tassa sui rifiuti dei perugini sarebbe aumentata a dismisura fino a diventare tra le più care d’Italia. Purtroppo, stando a quanto leggiamo sui giornali, l’attuale indagine della magistratura sta dimostrando che il buon senso dei cittadini ha avuto ragione rispetto ai tanti tecnici e politici che hanno sempre cercato di rassicurare su tutto. Anche alcune persone coinvolte in questa indagine per noi sono persone note. Infatti il Comitato si era costituito Parte Civile in due processi per inquinamento. Il primo per un inquinamento del Mussino nel 2004 dove Giuseppe Sassaroli e Giuliano Cecili vennero condannati in primo grado. Il secondo per un inquinamento atmosferico nel 2006 dove Giuseppe Sassaroli e Massimo Sportolari vennero condannati in primo grado. I due reati sono poi andati in prescrizione ma, vista la condanna in primo grado a risarcire il Comitato, ora chiediamo di avere il dovuto. Finalmente un magistrato coraggioso è riuscito a scoperchiare la pentola e, sembra, sono venute fuori tutte le cose che dicevamo da tanto tempo. Per questi motivi siamo pronti ad affiancare la magistratura costituendoci Parte Civile insieme a oltre trecento persone e una decina di agriturismi ed aziende agrarie, affidandoci all’avv. Corrado Canafoglia dell’Unione Nazionale Consumatori Da quanto sembra emergere dalla indagini la situazione è gravissima e le persone che abitano nei pressi della discarica sono molto preoccupati: c’è il rischio che l’inquinamento raggiunga le falde e di conseguenza che vengano contaminati i pozzi? Questa è una comunità dove ancora molte famiglie bevono l’acqua del loro pozzo e con quest’acqua annaffiano i loro orti. Quali conseguenze per la salute ci potranno essere in futuro? E le tante malattie che hanno colpito molte persone possono essere colpa di questa situazione? Tutte domande che sono ancora senza risposta. Ciò che stupisce è che tutti quelli che dovevano controllare sembrano stupiti di questo disastro ambientale. La Regione, la Provincia, il Comune di Perugia e l’Arpa non si erano accorte di nulla nonostante le nostre sollecitazioni? Di certo qualcosa doveva sapere l’attuale Vice Sindaco del Comune di Perugia che è stato il legale del comitato nelle due costituzioni di parte civile sopra citate oltre ad aver difeso le ragioni del comitato al Tar, al Consiglio di Stato ed alla Commissione della Comunità Europea visto che gli impianti ricadevano in un SIC.
Comitato Inceneritori Zero
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