Ponte Felcino, Ponte della Pietra: la nuova giunta rilancia il cemento
A Ponte Felcino previsti 10 mila metri quadrati di superficie commerciale in un'area contigua al Tevere. A Ponte della Pietra un'area di villette grande come 24 volte lo stadio Curi. Senza dimenticare Ikea e Decathlon. La nuova Giunta, in perfetta continuità con le vecchie amministrazioni, rilancia l'espansione edilizia
Dunque la nuova maggioranza, dopo il progetto di 80 villette a Ponte della Pietra per una superficie pari a 24 volte lo stadio Curi, ha approvato il progetto di un nuovo centro commerciale da realizzare a Ponte Felcino tra la zona del mercato e il raccordo della superstrada, in un'area contigua al fiume Tevere e quindi spesso soggetta a allagamenti. Ma finché si allagava il campo, i danni erano relativi perché l'acqua piovana poteva essere riassorbita dal terreno: ma quando tutto sarà cementificato ed asfaltato, i danni saranno ingenti (ed allora forse invocheremo la calamità "naturale"?).
Il propgetto, ovviamente, è abbellito con qualche zona verde, qualche passaggio pedonale, in gran parte da affidare a un "concorso di idee" (cioè di là da venire). Ciò che invece è già ben progettato è il megaparcheggio a servizio del centro commerciale. Perché, ovviamente, di collegamento con i mezzi pubblici non se ne parla nemmeno. Intanto, la viabilità generale a Ponte Felcino è un disastro, e in particolare del tutto inesistente è la viabilità ciclo-pedonale in un'area che potrebbe vedere la bicicletta come pricipale mezzo di trasporto. Oggi la strada è impraticabile per bici e pedoni, e invece si potrebbe pensare a una serie di collegamenti rapidi tra le abitazioni e i negozi, le scuole, i servizi, lo stesso percorso del Tevere. Nella popolosa frazione, oggi quartiere periferico della città, non c'è un cinema o un teatro (salvo il prezioso spazio dell'ex cinema Eden, che però non fa cinema o teatro), non c'è una biblioteca pubblica, e solo il volontariato riesce a ottenere miracoli di coesione sociale: ma la Giunta non è interessata a questo. E questo, è ovvio, è "pubblico". Naturalmente, la ripresa della speculazione edilizia viene chiamata "Sviluppo e riqualificazione", ma in realtà non c'è nessuna riqualificazione dell'area urbana di Ponte Felcino, c'è solo una ennesima operazione speculativa che non ci sembra possa esser chiamata "sviluppo". E altrettanto naturalmente, per realizzare il progetto sarà necessaria una variante al Piano regolatore, ma questo, come si sa, non è un problema: basterà far approvare dal Consiglio comunale una variante, come ai bei tempi. E, ne siamo certi, il Consiglio approverà. (foto da http://www.umbria24.it/ponte-felcino-cambia-volto-maxi-area-commerciale-parco-e-orti-urbani-il-progetto/420621.html)
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