I pedoni vittime della strada
Con le vittime del lavoro e le morti per droga, le vittime della strada sono una grande vergogna nazionale: ma nessuno se ne scandalizza
Le foto dànno un'idea del continuo stillicidio di notizie che riguardano incidenti stradali: piccole notizie, spesso trafiletti, che riguardano tragedie enormi, con numeri spaventosi. Ogni anno sulle nostre strade muoiono circa 6000 persone, e 300 000 rimangono ferite. Di queste, 20 000 riportano invalidità gravi. L'incidente stradale è la prima causa di morte fino ai 40 anni. La metà circa delle vittime è costituita da pedoni, cioè da utenti indifesi e inoffensivi. Delle 70 000 persone che in Italia sono costrette in carrozzella, la metà (35 000) sono esiti di incidente stradale. Non va dimenticato anche il costo sociale di una strage così vasta, che costa ogni anno alla società più di 35 miliardi di euro. Con le vittime del lavoro e le morti per droga, le vittime della strada sono una grande vergogna nazionale: ma nessuno se ne scandalizza. I mezzi di informazione danno rilievo solo agli incidenti "spettacolari". Intanto i gestori dei locali notturni e i le lobby dell'alcol fanno pressione contro qualsiasi limitazione dell'uso di alcolici: vi ricordate la vergognosa campagna contro l'alcol-test? In Umbria, i dati sono ancora più allarmanti. Secondo i dati forniti dall'Aci, ci sono ogni anno un centinaio di morti in incidenti stradali (con punte di 156 morti nel 2000 e nel 2004). I feriti sono oltre 5 000. Gli incidenti denunciati sono oltre 3 500 l'anno. Del resto, l'Umbria è in testa alla classifica nazionale (e quindi mondiale) del numero di veicoli per abitante, superando anche regioni che hanno un gran numero di mezzi di servizio o aziendali come il Lazio o la Lombardia: l'Umbria è al secondo posto, dopo la piccola Val d'Aosta. Perugia è una città in cui il traffico privato ha assunto dimensioni insopportabili. Ecco le conseguenze: le famiglie piangono, la società paga, qualcuno ci guadagna. Ma la politica sta a guardare?
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