16/07/2024
direttore Renzo Zuccherini

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La crudeltà si accanisce senza pietà
Dopo il premio Nobel per la Pace 2016 al Presidente della Colombia Juan Manuel Santos, la piccola Comunità di San Josè de Apartadò racconta che la pace non c'è ancora anche per colpa di chi ha avuto il Nobel

Recentemente è stato assegnato il premio Nobel per la Pace 2016 al Presidente della Colombia Juan Manuel Santos. Una scelta molto discutibile per chi conosce la storia di quest'uomo tra cui il periodo in cui fu Ministro della Difesa. Gli accordi si fanno almeno in due e casomai il Nobel doveva essere assegnato anche alle Farc (come per altro fu fatto con Rabin ed Arafat) ma così va il mondo.
Noi continuiamo a pensare che se qualcuno in Colombia meritava un premio Nobel per la Pac e questo non poteva non essere la piccola Comunità di San Josè de Apartadò che in 20 anni dalla sua costituzione ha perso circa 250 persone su 1500 abitanti solo perchè ha scelto la strada della nonviolenza. A loro solamente, come qualche anno fa hanno proposto la Rete di Solidarietà con le Comunità di Pace Colombiane ed altre organizzazioni internazionali, sarebbe spettato questo Nobel per il tributo di sangue, sofferenze, vessazioni che hanno subito dallo Stato, dall'Esercito, dalla guerriglia.
Per questo vi proponiamo il loro ultimo comunicato per capire che la pace non c'è ancora anche per colpa di chi ha avuto il Nobel.

Luigino Ciotti - presidente circolo culturale "primomaggio"

La crudeltà si accanisce senza pietà

La nostra Comunidad de Paz de San José de Apartadó ricorre nuovamente all'umanità ed alla storia per rendere noti i nuovo fatti ignominiosi con cui lo Stato umilia le vittime e pretende poi di negare e di negare fino all' impossibile con una crudeltà inferta senza pietà, i fatti e la realtà che viviamo quotidianamente e che è diversa da quella ufficiale e dalla menzogna attraverso cui si cerca di ingannare mostrando una regione tranquilla e in crescita, i fatti sono:
. Venerdì 30 settembre 2016, la nostra Comunidad de Paz, è stata informata del fatto che era stato assassinato con arma da fuoco un noto commerciante di prodotti agricoli di San José, il quale viveva ad Apartadó, da due tipi motorizzati e con armi, che lo hanno avvicinato e senza aprire bocca gli hanno sparato vari colpi. Ci associamo al dolore della famiglia, rimangono, infatti, due orfani appena nati e la moglie vedova.
. Lo stesso venerdì 30 settembre, alcuni abitanti della località Mulatos, hanno avvicinato membri della nostra Comunidad de Paz, e pretendevano che la Comunidad dovesse abbandonare al più presto possibile l'insediamento comunitario realizzato nella Aldea de Paz "Luis Eduardo Guerra", portando a pretesto il fatto che la municipalità di Apartadó ha molti progetti per la regione. Ci preoccupa che dietro ai progetti Statali ci sia la forte presenza dei paramilitari che seminano terrore ed inquietudine nella regione. Nulla di nuovo, sono state costruite case e strade clandestine nel corregimiento con l'appoggio dei governi locali e finanziati dai paramilitari.
. Sabato Primo ottobre, molti campesinos si sono lamentati per la presenza da vari giorni di militari nella località Buenos Aires nel corregiomiento di San José, nei pressi della piccola scuola della località, lì gli agenti dello Stato si sono acquartierati nelle coltivazioni di cacao producendo danni ed impedendo agli agricoltori il passaggio e gli stessi lavori agricoli, con la stessa prepotenza, i militari sono entrati in una abitazione della zona e si sono portati via generi alimentari, sostentamento della famiglia.
. Lunedì 3 ottobre, verso le 9 un gruppo di paramilitari è stato presente nel settore di Cantarrana, p rossima alla località Mulato Medio del Corregimiento de San José. Lo stesso contingente paramiliatare è stato in molti luoghi di tale località, accampandosi successivamente nell'abitazione di Rubí Arteaga membro del Consiglio Interno della nostra Comunidad de Paz per il settore del Barro nella stessa zona. Arteaga e la sua famiglia non erano in casa al momento dell'incursione. Sembra che questo stesso contingente paramilitare sia lo stesso che sabato 24 settembre fosse presente nella località di Hoz, dove hanno torturato tre campesinos del posto. La presenza paramilitare proprio in casa di un capo della Comunidad, ci preoccupa soprattutto se si tiene conto delle minacce nei confronti della nostra Comunidad de Paz da parte di questo gruppo armato braccio clandestino dello Stato Colombiano. Questa minaccia paramilitare ha bloccato più di 70 membri della nostra Comunidad de Paz ed accompagnatori internazionali i quali, quel giorno, si stavano recando verso San José, obbligandoli a rimanere confinati fino al giorno successivo nella Aldea de Paz in Mulato Medio.
. Martedì 4ottobre, tale contingente paramilitare che rimase duranti tutto il lunedì 3 ottobre nella località di Mulatos, si è fatto vedere nella località Esperanza e si è sono direttoi verso la località Playa Larga, dove avevano diversi effetti personali e tende.
. Mercoledì 5 ottobre, in mattinata attraverso le radio locali, le autorità civili e della forza pubblica della regione, con un'azione vergognosa, hanno avuto il coraggio di affermare che erano stati nella località di Rodoxal e di non aver trovato paramilitari e che, dopo aver sentito gli abitanti, questi hanno sostenuto di non aver visto gruppi armati. Nessuno, assolutamente nessuno, che abbia ricevuto case, denaro, bestiame e che per di più viva in una zona controllata dai paramilitari si sarebbe azzardato a denunciarli. Non è volando in elicottero o aereo che si trovano i paramilitari, ma camminando per le località e percorr endo strase che pattugliano in permanenza.
. Giovedì 6 ottobre, la Comunidad de Paz è stata informata delle minacce che ha lanciato in varie occasioni Luis Adán Rivera verso due membri della nostra Comunidad, affermando che un giorno uscirà dal carcere e che quando sarà assassinerà Gildardo Tuberquia e Roviro López, entrambi membri del Consiglio Interno della nostra Comundad de Paz. Luis Adán è un individuo che in due occasioni è stato avvicinato da membri della nostra Comunidad per esigere il rispetto degli spazi comunitari, lui ha rifiutatop di farlo ed anzi ha lanciato minacce conto la comunità.
. Nelle ultime settimane vari abitanti del corregiminento di San José, che sono passati tra le località di Esperanza e Nuova Antioquia, sono stati avvicinati da paramilitari i quali con in mano una lista hanno chiesto dove fossero vari civili della regione. Uno di questi casi è accaduto al signor Wber Areiza, che è stato avvicinato ed al quale hanno chiesto di suo fratello Reinal do Areiza, affermando che lo cercheranno in ogni dove per assassinarlo, con lo stesso modo, gli armati gli hanno fatto sapere che lo conoscevano molto bene e che sapevano che fosse il fratello di una donna che loro avevano assassinato nel 2005 a Mulatos, che sapevano tutto, che sapevano pure che lo Stato aveva pagato le vittime di questo massacro. Tali affermazioni dei paramilitari dimostrano la vicinanza e l'unità d'intenti di questi con agenti dello Stato che li protegge per poi camuffarsi e delinquere.
Queste nuove azioni evidenziano l'attività congiunta della forza pubblica e dei paramilitari, a ciò insieme a molto altro, si sommano le molestie dei paramilitari nello scorso giovedì 15 settembre, nel centro di San José, simulacro sincronizzato tra la forza pubblica ed i paramilitari per generare terrore nella popolazione civile.
Chiediamo la solidarietà nazionale ed internazionale affinché tutti questi fatti non rimangano impuniti, perché cessino la minaccia di morte nei confronti della comunità ed i piani di sterminio.
Ringraziamo ancora la solidarietà con il nostro procedere e ripetiamo che, nonostante tutte le azioni di morte con cui cercano di sterminarci, ci manteniamo fermi nei nostri principi di vita, solidarietà, non impunità e di neutralità di fronte a qualunque soggetto armato.
Comunidad de Paz de San José de Apartadó
6 ottobre 2016
www.circoloprimomaggio.org




Inserito giovedì 13 ottobre 2016


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