Che fine ha fatto l'Agenda 21 Locale?
Quell’ambientalismo maturo e partecipato, auspicato in campagna elettorale, è come sempre di là da venire. Prova ne è l’assoluta dimenticanza di un progetto importante come Agenda 21 Locale
Nella trasmissione televisiva di Concita De Gregorio “Fuoriroma”, il sindaco di Perugia si è dichiarato soddisfatto di essere a capo di un’Amministrazione Comunale con una forte componente civica. Tanto che in giunta, a suo dire, ci sarebbe anche l’espressione dell’associazionismo, facendo presumibilmente riferimento al vicesindaco e assessore all’ambiente notoriamente dirigente, un tempo, di Italia Nostra. Va però ricordato che proprio alcuni ambientalisti ufficialmente attivi e localmente riconosciuti si sono sentiti utilizzati perché hanno sostenuto la campagna elettorale della lista verde per poi vederla confluire nella destra che ha vinto le elezioni. Mentre si era pensato che fosse l’occasione giusta, dopo altri tentativi falliti in passato, per la creazione di un preciso e autonomo gruppo nella massima assise della democrazia perugina. Ne sarebbe derivato un volontariato ambientalista democratico, libero dagli schieramenti politici. Quando, invece, alla fine si è solo creato un nuovo centro di potere personale e autoreferenziale in Consiglio Comunale. Mentre quell’ambientalismo maturo e partecipato, auspicato in campagna elettorale, è come sempre di là da venire. Prova ne è l’assoluta dimenticanza di un progetto importante come Agenda 21 Locale. Progetto basato sulla condivisione delle responsabilità del governo del territorio e lo sviluppo sostenibile fra diversi soggetti, fra cui l’ente locale, le associazioni e i comitati. Così è azzardato vantare certe scelte teoriche come attuate quando la realtà poi risulta completamente diversa.
Lauro Ciurnelli
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