Il giudice respinge le denunce della distilleria di Ponte Valleceppi
La penale richiesta era un risarcimento milionario in euro, senza che allora il caso diventasse un argomento dirompente nel tessuto socio-politico urbano, in una città che in altri tempi era famosa per civismo e ricerca della libertà. Ora la sentenza, particolarmente precisa e puntuale
Le denunce della distilleria di Ponte Valleceppi
E così finalmente è stata emessa la sentenza del primo livello di giustizia sulla denuncia presentata dalla distilleria di Ponte Valleceppi contro i tre cittadini “colpevoli” di aver causato in sostanza un grave danno di immagine all’azienda: assoluzione piena per i fatti contestati e pagamento delle spese processuali a carico del denunciante. I “rei”: un consigliere provinciale, il presidente del comitato civico “ I Molini di Fortebraccio”, l’allora presidente del circolo di Legambiente di Perugia. La storia risale a circa 12 anni fa e merita un commento anche se breve per ragioni di spazio e di decenza. In concreto si era parlato di una situazione sotto gli occhi di tutti: l’impatto ambientale sull’ecosistema fluviale del Tevere e sociale sull’intera collettività di un impianto di produzione alcolica nato e sviluppatosi sulla riva destra. La penale richiesta era ed è un risarcimento milionario in euro, tale da incidere profondamente sulle esistenze e la qualità della vita degli interessati. Questo senza che allora il caso diventasse un argomento dirompente nel tessuto socio-politico urbano, come se fosse del tutto naturale che tre cittadini con tre diverse rappresentatività democratiche e senza particolari appoggi stessero subendo un’evidente sopraffazione per un reato di opinione. E siamo in una città famosa, ovviamente in tempi e situazioni diversi, per trascorsi di civismo e ricerca della libertà. Molto positivo, invece, è il lavoro della Magistratura perché la sentenza è particolarmente precisa e puntuale e in alcune parti lascia trasparire la piena legittimità di un ambientalismo moderno, libero, aperto a tutti e non utilizzato da poteri politici od economici che siano.
Lauro Ciurnelli
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