Giornata internazionale di Mobilitazione per il Diritto Umano all'Acqua
Tratto dal foglio informativo dell'associazione Le Vie della Salute n.11 - 4/2009
Si
è celebrata il 22 marzo in tutto il mondo la Giornata Internazionale
di Mobilitazione per il Diritto Umano all'Acqua. Acqua bene comune,
risorsa vitale e diritto inalienabile di ogni uomo e donna sulla
terra.
Una
Giornata che unisce tutte le lotte che si combattono nei territori
del Nord e del Sud del mondo per il riconoscimento di questo diritto
fondamentale e per la difesa delle risorse e del servizio idrico
dagli interessi privati, ma che ancora oggi, a ben guardare, ha poco
da festeggiare. Se da un lato infatti l'offensiva delle
multinazionali e del WTO è feroce, dall'altra poco ancora hanno
fatto i governi per porre rimedio all'appropriazione privata del bene
comune più vitale.
Proprio
il 22 a
Istanbul si è chiuso il Forum Mondiale dell'Acqua,
organizzato dalle multinazionali della nuova risorsa strategica. Un
Forum durante il quale nulla è mutato nelle posizioni dei governi,
che continuano a promuovere privatizzazioni e ad affermare che
l'acque è una merce.
Sempre
in Turchia in questi giorni si è conclusa la Carovana
dell'Acqua che ha attraversato il Kurdistan Turco,
visitando i territori
minacciati dalla costruzione di megadighe
e impianti idroelettrici.
Le
stesse dighe (Ilisu,
Yusufeli,
Munzur) giudicate dalla sessione
straordinaria del Tribunale dell'Acqua
che si è celebrato nella capitale turca dal 10 al 14 marzo scorsi, e
la cui sentenza ha messo in luce le enormi responsabilità dello
Stato turco nell'applicare politiche lesive dei diritti individuali e
collettivi della popolazione e dell'ambiente.
In
Italia, le lotte per l'acqua continuano a costruire una geografia di
resistenza che tocca comunità, paesi, città. Il 21 marzo è stata
celebrata a Roma una
assemblea pubblica per discutere di ACEA,
l'ex municipalizzata capitolina, poi privatizzata per metà, che ha
acquisito partecipazioni in altre società in Italia ed all'estero,
violando spesso le leggi e il diritto all'accesso all'acqua delle
popolazioni. Scarsi investimenti nelle infrastrutture idriche,
aumento delle tariffe, scarsi controlli di qualità sull'acqua,
distacchi illegittimi sono solo alcune delle violazioni più
ricorrenti.
É
quello che accade
ad esempio a Bogotà,
dove dall'ingresso di ACEA nella gestione del servizio idrico, le
tariffe sono vertiginosamente cresciute, di fronte a un servizio
rimasto di bassa qualità.
L'intenzione
dei movimenti romani ed italiani per l'acqua è quella di lanciare
contro ACEA una campagna di azione ed informazione, che articoli nei
prossimi mesi una serie di azioni e mobilitazioni per richiamare
l'attenzione sulla problematica e aprire un processo cittadino che
porti come risultato finale alla ripubblicizzazione dell'impresa.
Per
continuare a discutere di acqua assieme ad organizzazioni, movimenti,
istituzioni pubbliche e agli attivisti italiani di ritorno dalla
Carovana in Kurdistan, l'appuntamento è per il 9
aprile, con l'iniziativa ACQUA e LIBERTA',
nella Sala della Pace di Palazzo Valentini a Roma, alle ore 15.00.
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