Metalli pesanti in odontoiatria. Possibili interferenze con i processi biologici
Tratto dal foglio informativo dell'associazione Le Vie della Salute n.11 - 4/2009
L’Intossicazione
cronica da metalli pesanti riveste una notevole importanza; i metalli
pesanti presenti negli alimenti, farmaci, cosmetici, ma
principalmente nei materiali dentali, possono causare quadri clinici
complessi alla cui evidenza concorrono fattori costituzionali e
ambientali.
Diagnosi e terapia non si prefiggono solo di “eliminare” i
sintomi ma di valutare la reattività, la capacità residua di
autodetossificazione e la necessita’ di sostenere organi e
funzioni.
La
rimozione “protetta” di tali materiali riveste un ruolo centrale.
Parole chiave:
-amalgama
-mercurio
-leghe odontoiatriche
-intossicazione cronica
-omotossicologia
-rimozione controllata
Inquadramento
Omotossicologico
Ai fini diagnostici
di numerose patologie, il rilevamento della presenza di metalli
nell’organismo riveste notevole importanza. Nella valutazione di
diversi quadri clinici gli effetti da intossicazioni da metalli
pesanti sono spesso trascurati. Tra le intossicazioni croniche da
metalli pesanti particolare attenzione va riservata a quella da
Mercurio, Hg, la cui origine dipende da fattori alimentari,
iatrogeni, cosmetici e soprattutto dalle otturazioni dentali in
amalgama.
Lo studio delle
intossicazioni croniche da metalli pesanti, senza una adeguata
valutazione dell’individuo in esame conduce ad un inquadramento
errato della sua problematica.
La diagnostica non e’
rivolta solo ai sintomi bensì mirata all’inquadramento del
paziente per valutarne lo stato e la capacità reattiva; la terapia
deve essere mirata ad eliminare o ridurre i fattori inquinanti e a
drenare e disintossicare con intervento di sostegno agli organi ed
alle funzioni alterate.
La rimozione delle
otturazioni in amalgama e/o di protesi riveste un ruolo fondamentale;
questo intervento deve essere attuato previa “protezione” del
paziente prima, durante e dopo gli interventi stessi; il ruolo
terapeutico farmacologico determinante spetta al protocollo
omotossicologico rivolto ai tre componenti organici : cellulare,
mesenchimale, emuntoriale; la rimozione, eseguita da odontoiatra
esperto, deve essere effettuata in una unità odontoiatrica allestita
allo scopo e ben ventilata con protezione del paziente “alla
poltrona”; i materiali di sostituzione, testati (E.A.V.).
Galvanismo in Odontoiatria
Nel contesto di una Medicina Ecologico-Ambientale ad ampio respiro
non si può non parlare dell’effetto dei materiali odontoiatrici
per otturazioni dentali, protesi, ortodonzia ed implantologia a
causa della presenza di metalli tossici, tutti pericolosi ed
indiziati nel meccanismo di insorgenza di intossicazioni croniche e
malattie degenerative.
Da un canto, la presenza contemporanea di più metalli tossici
all’interno del cavo orale forma una sorta di meccanismo a batteria
(effetto galvanico), con produzione di ioni, ovvero di vere e proprie
correnti elettriche spesso responsabili dell’alterazione del Ph
della bocca facilitando l’insorgenza di nevralgie, emicranie,
cefalee e la proliferazione di ceppi microbici differenziati.
L’effetto galvanico realizzato nella bocca, combinato con gli
abbassamenti del valore del Ph salivare e con la migrazione di ioni,
induce una maggiore suscettibilità a contrarre infezioni di tipo
micotico (candida albicans) e parassitarie del cavo orale, delle
adenoidi e tonsille (otiti ricorrenti, adeniti sottomandibolari,
ecc..)
L’effetto elettrogalvanico produce un campo elettromagnetico che
provoca situazioni perturbanti per tutto l’organismo, sia
attraverso i canali energetici connessi agli odontoni (l’insieme
delle strutture del dente e della porzione di osso alveolare
corrispondente), sia attraverso uno stimolo irritativo del sistema di
regolazione di base con l’attivazione dell’asse ipotalamo
ipofisi, cascata ormonale ed immunitaria (PNEI).
Patologia da “accumulo”
Dall’altro, i metalli tossici, liberati dalla corrosione di
materiali odontoiatrici, che l’organismo non è in grado di
eliminare fisiologicamente a causa di un eccesso di accumulo anche
dopo decenni dalla esposizione o di un “ingorgo” o “collasso”
degli organi emuntori preposti allo “smaltimento”, vanno a
depositarsi negli organi-bersaglio specifici per ognuno. E’ il
caso del Mercurio (HG) che si localizza a livello del Sistema
Nervoso Centrale, con un danno immediato imputabile all’azione
perturbante la funzione elettrica della cellula nervosa ed un danno a
lungo termine interessando i tessuti mielinici.
Sempre a proposito del mercurialismo, ci sono persone che ne soffrono
poco dopo aver messo le amalgame, in altri i sintomi compaiono dopo
mesi; il quadro sintomatologico è vario e diversificato; tale
varietà di sintomi spesso costringe la persona a consultare diversi
specialisti per anni senza addivenire ad una soluzione del problema;
spesso queste persone vengono etichettate come pazienti
“ipocondriaci”, il mercurio, infatti, può dare sintomi di
confusione mentale, depressione, istinti suicidi.
Oltre al Mercurio,i metalli più utilizzati in Odontoiatria sono:
argento(Ag), rame(Cu), Stagno(Sn), Zinco(Zn), Cadmio(Cd), Nickel(Ni),
Cromo(Cr), Berillio(Be), Piombo (Pb), Palladio (Pd), Platino(Pt),
Oro(Au), Titanio(Ti), tutti presenti in combinazioni di diverse leghe
odontoiatriche.
I sintomi da tossicità possono essere locali e sistemici. A livello
locale: bruciore della lingua, sapore metallico, disfagia,
colorazione bluastra della mucosa orale in prossimità della lega
metallica (tatuaggio), nevralgie facciali e del trigemino, pulpiti e
parodontiti.
A livello sistemico, gli ioni mellallici liberati dalla corrosione
delle leghe, per effetto termico ed elettroforetico, raggiungono il
tratto gastrointestinale ed attraverso la mucosa raggiungono la via
ematica e linfatica potendosi localizzare in organi anche molto
lontani dalla cavità orale generando una grande quantità di sintomi
generici come: disbiosi intestinale con alvo alternato, alterazione
del ritmo cardiaco, ansia, stanchezza cronica, invecchiamento
precoce, immunodepressione e sintomi specifici di patologia d’organo.
Patologie come dermatiti ed eczemi, psoriasi e patologie degenerative
della cute ad etiologia sconosciuta, possono essere riferite al ruolo
che i metalli pesanti svolgono, a causa del notevole aumento del loro
utilizzo.
Come fare diagnosi
E’ possibile rilevare la presenza di metalli tossici nell’organismo
attraverso l’analisi dei fluidi corporei: saliva, sudore, urine
(metaltest) e sangue (melisa test); attraverso la biopsia del capello
(mineralogramma); attraverso test di cutireazione positiva; con
materiali e sostanze ad uso odontoiatrico; attraverso test di
misurazione elettrica (amalgamo metro ed elettroagopuntura).
L’intervento
terapeutico nell’ambito di queste patologie non può prescindere
dalla rimozione dei materiali tossici mediante protocollo di
protezione alla poltrona, farmacologico ed alimentare e sostituzione
con materiali metal free la cui biocompatibilità viene
testata preventivamente ad personam..
L’argomento è molto vasto ed intessante, merita
approfondimento che sarà possibile nell’incontro “L’uso dei
metalli pesanti in Odontoiatria quali causa di Patologie Sistemiche e
le alternative” che terremo nel Salotto dell’Ass. Le Vie della
Salute presso il Bioshop via Cortonese, 66 Perugia giovedi’ 30
aprile alle ore 18,00.
Dott. Volfango Perotti – Odontoiatra Omotossicologo e Dott.ssa Marilina Piscolla – medico omeopata
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