Le buche sull’asfalto: tra realtà e demagogia
La posizione della "Tramontana" sulla manutenzione stradale: le buche non nascono per fatalità o per cattivo tempo, ma sono conseguenza dell'usura delle strade a causa dell'eccesso di traffico privato. Una buona politica è quella che, dopo aver tappato le buche, si preoccupa di non farle rinascere sul manto stradale: e la prima preoccupazione allora non può essere che la riduzione del traffico privato a favore del trasporto pubblico
Un intervento di questi giorni sulla "Tramontana" di Alessandro Felici, dedicato al repentino cambio di atteggiamento di quelli che "ieri" strillavano contro le buche e oggi misteriosamente tacciono, ha suscitato un interessante dibattito tra i lettori sul tema della manutenzione di strade e marciapiedi. Soprattutto ha suscitato qualche perplessità la nota redazionale che, se da un lato ammetteva la necessità di mantenere in ordine le sedi stradali (notevolmente peggiorate in questi ultimi tempi), dall'altro denunciava la totale incuria e l'abbandono dei marciapiedi. Ci sembra perciò interessante precisare la posizione della "Tramontana", che può ovviamente non trovare d'accordo i lettori e le lettrici, ma che cerca comunque di introdurre nel dibattito sulle "buche" la consapevolezza che oggi il traffico automobilistico privato costa moltissimo al Comune e alle istituzioni, e cioè a noi tutti che paghiamo le tasse, e insistere tanto sulla spesa per le strade significa premere per ridurre la spesa per altre voci pubbliche, come i servizi alla persona. Naturalmente, è ovvio che le strade debbano essere tenute in sicurezza, e quindi le buche debbano essere "tappate": ma il nostro punto di vista è che le buche non nascono per fatalità o per cattivo tempo, ma sono conseguenza dell'usura delle strade a causa dell'eccesso di traffico privato. Una buona politica è quella che, dopo aver tappato le buche, si preoccupa di non farle rinascere sul manto stradale: e la prima preoccupazione allora non può essere che la riduzione del traffico privato a favore del trasporto pubblico. Tutto il contrario di quel che accade oggi, e specialmente di quel che sta facendo l'attuale giunta, che anzi cerca di incrementare in tutti i modi l'uso del mezzo privato, diminuendo l'impegno sul trasporto pubblico, consentendo tutti i tipi di contravvenzione (sosta selvaggia, ecc.),... Per chi fosse interessato, per confermare la coerenza e continuità della nostra posizione, riportiamo di seguito un articolo della Tramontana, uscito in tempi non sospetti (ma erano i tempi in cui i demagoghi - oggi silenziosi - strillavano contro le buche):
Le buche sull’asfalto: tra realtà e demagogia Le buche sono sui marciapiedi: basta con le spese a favore del traffico automobilistico. Rifare l’asfalto senza far diminuire il traffico è come raccogliere l’acqua col passino http://www.latramontanaperugia.it/articolo.asp?id=597
Ecco una foto di una normale strada perugina (si tratta della fermata Apm dei Rimbocchi): la carreggiata è liscia come un biliardo, mentre al posto del marciapiedi c’è un fosso. Quotidianamente ci sono segnalazioni di marciapiedi sconquassati, impraticabili, sconnessi, pericolosi. Ma il comune continua a spendere milioni per le rotonde. Eppure, è in atto una massiccia campagna di stampa sulle cosiddette buche sull’asfalto, cioè sulle carreggiate: una campagna che parte da alcune situazioni in cui l’asfalto è effettivamente rovinato, per fare una lamentela generale sulle condizioni delle strade (cioè delle carreggiate). Qual è lo scopo di questa campagna? E’ ovvio: far spendere soldi per asfaltare le strade. Naturalmente, è ovvio che le buche, dove ci sono, vanno chiuse e sistemate, perché sono un pericolo; ma chiunque giri per Perugia può rendersi conto che le carreggiate sono più che curate, e cioè che il comune spende moltissimo per le strade. Riasfaltare una strada costa moltissimo: e le strade perugine ogni anno sono oggetto di costose opere di bitumazione. Allora il problema vero è: come mai ci sono le buche? come mai alcune strade, dopo pochi mesi dal rifacimento del manto d’asfalto, sono ridotte a pezzi? Se non ci si pone questa domanda, vuole dire che si chiede al comune semplicemente di spendere e spendere e spendere a favore del traffico automobilistico, buttando i soldi (pubblici) in un pozzo senza fondo: soldi che invece potrebbero esser spesi per servizi pubblici e opere ciclopedonali. Perché l’asfalto si rovina? E’ l’uovo di Colombo: l’asfalto si rovina perché c’è troppo traffico. Rifare l’asfalto senza far diminuire il traffico è, come si dice a Perugia, raccogliere l’acqua col passino. Guardate attentamente la foto: l’asfalto della carreggiata mostra chiaramente cinque o sei strati, uno sopra l’altro, mentre il “marciapiedi” (se così si può dire) per raggiungere la fermata è una buca profonda. Ciò significa che l’asfalto della carreggiata è stato rifatto completamente cinque o sei volte, mentre il marciapiedi non solo non è stato fatto (e non c’è neanche un attraversamento per arrivare dall’altra parte), ma è impraticabile a causa dei vari strati di bitume. Dunque, è il traffico che crea le buche: è evidente che è ora di smettere di favorire il traffico automobilistico, che crea le buche, e di cominciare invece a favorire il traffico ciclopedonale (questa è anche una strada pianeggiante!!) e il trasporto pubblico. Non a parole: con i soldi. domenica 22 febbraio 2009
Ecco alcuni altri esempi di articoli della Tramontana sul tema della manutenzione stradale:
Buche elettorali La campagna sulle buche produce bitumazioni elettorali: nuove, enormi spese a favore del traffico privato; e intanto non ci sono corsie preferenziali, marciapiedi e percorsi ciclabili urbani mercoledì 15 aprile 2009 http://www.latramontanaperugia.it/articolo.asp?id=762 La polemica sulle buche: ancora più soldi per le strade? Sono i marciapiedi, non le carreggiate, che hanno bisogno di manutenzione mercoledì 26 maggio 2010 http://www.latramontanaperugia.it/articolo.asp?id=2047 Un milione all'anno per tappare le buche sull'asfalto Il Comune impegna i propri fondi per l'asfalto, e aspetta quelli regionali o europei per metter mano al restauro dei monumenti giovedì 10 febbraio 2011 http://www.latramontanaperugia.it/articolo.asp?id=2882
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