Liberiamo la Piazza
Altre risposte alla proposta di fare della Piazza una zona franca della cultura e della partecipazione: sono intervenuti Giorgia Ballarani, Claudia Gornati De Ciuceis, Daniele Crotti, Isabella Giovagnoni, Franco Goracci, Gianfranco Maddoli, Massimo Massi-Benedetti, Andrea Matcovich, Maurizio Moncagatta, Edi Peterle, Daria Ripa di Meana, Stefano Scarponi, Elisabetta Servadio, Elisabetta Solano, Silvana Sonno, Goffredo Tapperi, M. Cristina Tiralti. E con i commenti di Daniela Chiavarini e Anna Maria Marrani
Totalmente d'accordo e non solo per la piazza, ma anche per tutto corso Vannucci (dove attualmente è installato il grande gazebo mulino-bianco). Maurizio Moncagatta
Ha perfettamente ragione. Tutte le manifestazioni che, oltre che alterare l'estetica, espongono la piazza e i monumenti a danneggiamenti e atti di incuria o, peggio, vandalismo mi fanno pensare se una persona a casa propria inviterebbe 50 bambini con gelato, nutella e coca cola a saltare sui divani del salotto. Anche le feste di compleanno con i compagni di scuola si fanno in spazi adatti! M.Cristina Tiralti Caro Zuccherini, quanto da lei sottolineato è assolutamente vero. Purtroppo, con molta tristezza, si deve considerare che le ignobili e volgari strutture che di tanto in tanto inquinano la "Piazza" servono a nascondere, almeno per brevi periodi, lo scempio che della "Piazza" viene fatto ogni notte e sul sarebbe bello sentire un suo altrettanto appassionato intervento. Cordiali saluti Prof. Massimo Massi-Benedetti Vice-President International Diabetes Federation Director for Research and Education Dasman Centre for Diabetes Research and Treatment The Kuwait Foundation for the Advancement of Science Che ne dici se notte tempo smontassimo il marchingegno...... Isabella Giovagnoni Condivido in pieno! Facciamo una campagna martellante e chiediamo impegni a chi si candida alla elezioni. Claudia Gornati De Ciuceis Caro Renzo, ti sono grata per le tue parole e l'amore che strenuamente rinnovi e condividi con pochi ormai di noi - purtroppo - per questa nostra bella e maltrattata città. Aderisco alla tua proposta con speranza. Elisabetta Servadio Come spesso accade si cerca di chiudere la stalla a buoi fuggiti. La metafora contadina non intende disprezzare luoghi e protagonisti degli eventi di cui si parla - stalla e buoi essendo protagonisti significativi di una realtà sociale in cui si ha cura di quanto si possiede e ci rende ricchi - ma esprime un senso di impotenza di fronte ad una situazione che mi appare difficilmente "ricucibile". Da troppi anni il Corso e i suoi immediati paraggi sono diventati luoghi franchi dove poter piazzare tavolini da bar e ristoranti e dove il temerario passante - cittadino/a o turista - fa lo slalom tra schizzi di sugo e vassoi di bevande non meglio identificate, sorretti da improvvisati personaggi che sbucano da ogni viuzza che ha accesso all'acropoli. Da troppi anni Perugia è diventata una città da mangiare e da bere e non si può gridare l'allarme solo in presenza di eventi più eclatanti ma contenuti nel tempo, che sono l'epifenomeno - volgare quanto si vuole - di una pratica mercantile che fa comodo a troppi e da troppo tempo. Riqualificare il centro non può consistere solo nel liberare il tempio dai mercanti- ammesso che ciò sia ancora possibile - ma interrogarsi e interrogare l'Amministrazione su che cosa si vuole farne, quali soggetti si intende chiamare a "dirigerne" le sorti, in che modo evitare di renderlo una realtà congelata in un passato che stenta a dialogare con il presente, perchè non ci sono più destinatari della comunicazione che non siano presenze effimere e/o disinteressate. Occorre ripensare tutta la questione degli alloggi e dei locali commerciali, del loro spesso sconsiderato uso, della loro precaria manutenzione, del messaggio di spazi usa e getta che fa di molte vie del centro cittadino paesaggi desolati e desolanti, dove il vivere diventa necessariamente - per una forma di autodifesa, mi viene da pensare - non radicato e straniante. Tutto questo è cultura e solo la cultura del vivere inteso come abitare può riportare la cultura cosiddetta alta negli spazi nobili della città. Concludo - per non sembrare solo disfattista - avanzando una proposta o un'ipotesi su cui ragionare: poiché siamo in fase pre-elettorale, non si potrebbe andare ad un confronto non generico, focalizzando il problema in maniera precisa e finalizzando l'incontro a definire alcuni punti ritenuti significativi, per riprendere in mano - amministratori, presenti e futuri, e cittadini - le sorti di questa città senza sciogliere il disagio in un lago di lacrime senza costrutto? Silvana Sonno ...pienamente d'accordo...che una delle Piazze più belle del mondo venga periodicamente offesa con PORCHERIE del genere (Breakfest, Eurochocolate...) non fa onore alla Città stessa e ai suoi abitanti... nulla da ridire se vi si svolgono iniziative culturali come Umbria Jazz o cose simili, ma le manifestazioni da sagra paesana che si son viste questo fine settimana, le facessero da un'altra parte...!!! Stefano Scarponi Aderisco assolutamente. Per queste pagliacciate v'è Pian di Massiano e un meraviglioso minimetrò... Daniele Crotti Dott. Zuccherini, La ringrazio per la denuncia pubblica dell'ennesimo obbrobrio perpetrato sulla pelle di noi cittadini che vorremmo vivere e far vivere le bellezze di questa nostra splendida città senza dover fare i conti con queste" pagliacciate" tanto per essere gentili. Grazie Edi Peterle Condivido pienamente. Franco Goracci Chi guadagnava su questo scempio della nostra piazza? Si è forse pensato di fare cassa alla maniera di Venezia con le sue macchinette di Coca Cola distribuite lungo le calli e sul bordo dei canali? Il lettone è persino peggio... Mi associo a qualunque iniziativa venga presa per manifestare sdegno per la mediocrità manifestata in questo caso da chi guida questa città.... Cordiali saluti, Giorgia Ballarani Caro Renzo, ti ringrazio per le tue comunicazioni, sono incoraggianti e sensate riguardo alle decisioni della città, che purtroppo da un bel pezzo, sono levate dalle mani dei cittadini, non si possono esprimere più, si è oscurata la loro voce e la loro immagine, non sono altro che un numero; nelle campagne politiche o quando deve consumare qualcosa o pagare le tasse, o lavorare, anche se di continuo vede svanire i suoi diritti. Ma il cambiamento di questi parametri orcurantisti (mi è venuta senza volere un'allusione azzeccata "orco") non dipende dai politici di turno, anzi, deve ritornare al popolo "consapevole" dei diritti propri ed altrui, così, si potrà respirare un'aria nuova che spazzi via le ombre di una città che vuole crescere riglogliosa e fertile per il bene di tutti senza eccezione. Elisabetta Solano Caro Zuccherini, condivido in pieno la tua proposta e le relative considerazioni. La crescente aggressione alla dignità di una delle piazze più belle e ricche di storia che siano state consegnate alla nostra generazione è un dato di questi ultimi anni e se ne potranno individuare con facilità i responsabili su vari versanti. Quando fui Sindaco mi opposi con tutte le forze ai tentativi (pressanti!) di invaderla con Eurochocolate e in gran parte vi riuscii, contenendo le bancarelle al limite di via Fani. Poi abbiamo visto di tutto. La mia adesione ai candidati a Sindaco sarà condizionata a impegni precisi nel senso in cui va la tua proposta (e non solo per Piazza Novembre); ho dubbi comunque sul futuro! Un cordiale saluto. Gianfranco Maddoli Gentile Renzo Zuccherini, da domani sarà attivo il nostro blog www.perperugia.it. Perché non inserisce il suo articolo "La piazza e la volgarità" per renderlo più visibile? Cordiali saluti, Daria Ripa di Meana
Ha perfettamente ragione è ora di smettere con queste volgarità, il centro storico è in pieno degrado, a Perugia è rimasto solo il turismo, dovrebbe essere valorizzato sotto ogni aspetto. Colgo l'occasione per farle presente che in molti angoli della città la vegetazione non più controllata ha preso il sopravvento su tutto .Da poco sono passato in via della Cupa e mi sono reso conto che gli alberi del Campaccio hanno superato di gran lunga il muro etrusco e impediscono la vista del centro storico e anche il panorama verso il lago. La stessa cosa succede alla porta Trasimena, i lecci cresciuti a dismisura la coprono totalmente. Possiamo intervenire con il Comune ? La saluto Goffredo Tapperi Ho letto il suo articolo, che condivido nella sostanza. Credo che sia più facile proporre di spostare la Fontana perchè impiccia. saluti Andrea Matcovich
Inoltre l'articolo è stato pubblicato integralmente su: http://www.umbrialeft.it/node/15575
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