Logge: perché a difendere la storia sono in pochi
La scarsità di coscienze critiche, l'insofferenza da parte del potere, il conformismo verso la critica
Cara Tramontana, Ho appena letto l'amaro sfogo del signore che si è visto rispondere da Italia Nostra di Perugia tramite i quotidiani, senza che questi avessero sentito il dovere di far conoscere ai propri lettori la lettera che aveva provocato la risposta che, per di più, non era inviata a lui ma al Presidente nazionale. Un fatto che mostra e spiega perché a difendere la storia che le Logge di Braccio incarnano, il loro significato, la loro essenza pubblica e religiosa siano solo una piccola associazione ed alcuni cittadini. Perché il punto, a mio parere, è questo: la scarsità di coscienze critiche nella nostra città e l'insofferenza da parte del potere, del conformistico ambiente della stampa e del mondo accademico verso i pochissimi che tale critica esercitano.
Andrea Dozi
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