Le Logge di Braccio come le Logge dei Tiratori
Lettera al Presidente nazionale di Italia nostra: da Italia Nostra nemmeno una parola in loro difesa.
Perché questo disinteresse nei confronti delle Logge perugine rispetto a quelle di Gubbio?
Cara Tramontana, ti invio per conoscenza la lettera che ho inviato al Presidente nazionale di Italia nostra Egregio Presidente Avv. Marco Parini, in questo periodo a Perugia stiamo assistendo all'esproprio delle quattrocentesche Logge di Braccio che si trovano nella splendida Piazza IV Novembre di Perugia, certamente una delle più belle d'Italia. Quanto si trova sotto le logge di Braccio è senza ombra di dubbio il nucleo fondante della città. Custodiscono la Pietra della giustizia (ora in copia) nella quale il Comune di Perugia sanciva di non avere debiti e che le tasse si sarebbero pagate per censo. Lì c'era l'ingresso della Cattedrale prima delle sua trasformazione nell'attuale e si trova la base dell'antico campanile dove sono scolpite le unità di misura delle lunghezze perugine comunali. Sempre lì venivano ricevute le delegazioni ospiti del Comune e la leggenda cittadina vuole sia sepolto Euliste, mitico fondatore della città. Insomma un luogo centrale per la storia e per la mitologia della città. Sempre pubblico per la sua essenza, per essere di proprietà della diocesi e quindi di tutta la comunità dei credenti in Cristo, per essere stato sempre aperto a tutti. Ora è stato affittato ad un privato che ci aprirà un caffè Cioccolatiera a marchio Nestlè. Di fatto una sua privatizzazione e mercerizzazione. Alla quale si stanno opponendo singoli cittadini ed una piccola associazione che ha posto anche il problema dello sfruttamento schiavistico che bambini latino-americani subiscono nella lavorazione del cacao. Una protesta che ha visto assente Italia Nostra, eppure l'associazione che lei presiede anni fa fu attivissima nella protesta in difesa delle Logge dei tiratori di Gubbio in difesa delle quali Italia Nostra scriveva contro le “incaute autorizzazioni che consentono di manomettere l’insigne monumento, mediante la chiusura dell’aereo loggiato con vetrate e tendaggi” cercando di “impedire irreparabili danni ad un capolavoro dell’architettura preindustriale e al volto della Città, ammirata in tutto il mondo.” Ebbene anche Perugia è ammirata in tutto il Mondo, anche l'incauto affitto delle Logge di Braccio manomette il monumento (è già stato distrutto e sostituito il pavimento mattonato del secolo scorso), le privatizza e snatura eppure da Italia Nostra nemmeno una parola in loro difesa. Perché questo disinteresse nei confronti delle Logge perugine rispetto a quelle di Gubbio? Distinti saluti
Paolo Benedetti
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