Se centomila vi sembran pochi (per Perugia 2016)
Tagliati i fondi per la cultura, tagliati i servizi, tagliate le offerte culturali alla scuola: ma per la sfilata in costume si trovano centomila euro per tre anni. E l'assessore che dà i soldi è anche presidente dell'associazione che li prende
Da notizie di stampa e comunicati, sappiamo che circa centomila euro è il fondo stanziato nel bilancio preventivo per la rievocazione storica voluta dall’assessore alla Cultura, Teresa Severini.
L’associazione organizzatrice riceverebbe 100mila euro per il 2016, altrettanti per il 2017 e 75mila euro nel 2018, per un totale di 275mila euro in tre anni. Troppi? Pochi? La cultura non ha prezzo, certo, ma una sfilata può sostituire la produzione culturale? Teniamo conto che per trovare questi soldi, in un bilancio già difficile, sono stati tagliati i fondi per la cultura, tagliati i servizi, tagliate le offerte culturali alla scuola...; non ci sono soldi per l'edilizia scolastica, per il sostegno, per potenziare i nidi (che anzi si chiudono): ma per la sfilata in costume si trovano centomila euro per tre anni. Comunque, seppur per via indiretta (perché nulla è leggibile nel sito del Comune o in altri atti pubblici), cominciano ad arrivare, a tozzi e boconi come si dice a Perugia, le risposte ad alcune delle cinque domande che da tempo facciamo, e cioè: - quanto costerà la manifestazione? - da dove si prendono i soldi? - chi li gestirà? - quanti sono e quanto costano al Comune (cioè a noi) i consulenti assunti ad hoc? - come verranno spesi i soldi? Rimangono molte perplessità soprattutto sulla terza questione: chi gestirà quei centomila euro? C'è infatti più di un dubbio sulla legittimità di una operazione che vede la stessa persona nelle vesti di assessore erogatrice del contributo, e di presidente di Perugia 1416 beneficiaria dello stesso contributo.
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