Sole di Turchia
Ogni tetto è coperto di pannelli solari: perché da noi no?
Sono stato in Turchia per una breve vacanza; sono arrivato di notte. La prima cosa che ho visto, aprendo la finestra al mattino, è stata la distesa di pannelli termovoltaici sui tetti della città. Ogni casa riscalda l'acqua col sole: così il consumo di metano si riduce vicino a zero, la famiglia risparmia, e la Turchia non dipende da fornitori stranieri. Il bilancio familiare, quello nazionale e la politica estera vanno a braccetto. Poi la guida ci ha spiegato che il governo turco (che pure è un governo di destra, molto amico del nostro), proprio per i motivi suddetti favorisce l'installazione dei pannelli, che in pratica costano alla famiglia dai 500 ai 1000 euro: vale a dire, una cifra che si ammortizza in uno o due anni, e poi via, gratis per tutta la vita (dell'impianto, perlomeno). Da noi, si straparla di nucleare. Invece di incentivare l'energia solare, si fanno contratti con paesi lontani per comprare metano, esponendoci ai cambiamenti politici e alle crisi di aree a rischio, oppure si comprano tecnologie nucleari obsolete dalla Francia, sperperando miliardi che potevano essere preziosi per la ricerca e lo sviluppo (da subito, non fra vent'anni come il nucleare) delle tecnologie di energia rinnovabile. Si vede che da noi non c'è il sole. Oppure il sole non c'è su chi decide per noi.
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