Sandro Penna deve esser riproposto dall'Umbria e da Perugia alla cultura italiana
Un poeta del quale Perugia e l'Umbria dovrebbero essere orgogliose ed aver cura: ad es. con un secondo convegno nazionale di studi penniani, un'edizione critica della sua opera...
Il perugino Sandro Penna è uno dei più importanti poeti del Novecento non solo italiano, ma europeo. Un poeta del quale Perugia e l'Umbria dovrebbero essere orgogliose ed aver cura, riallacciando con la sua esperienza lirica il colloquio che avevano iniziato a tessere e che, nel settembre-ottobre 1990, ebbe il suo culmine con ”Omaggio dell'Umbria a Sandro Penna”.
Una mostra, un'azione teatrale, un quaderno musicale ed il cui evento principale fu Epifania del desiderio, il primo convegno nazionale di studi penniani che raccolse un nucleo significativo di studiosi, poeti, critici, scrittori compreso un bel gruppo di umbri. Di quel convegno, a cura di Maurizio Terzetti e del mai abbastanza compianto Roberto Abbondanza, vennero pubblicati gli Atti, a tutt'oggi la più esauriente raccolta di informazioni e spunti per lo studio del Poeta. E forse è proprio con un secondo convegno nazionale di studi penniani che chi ha in mano le redini, sia amministrative che accademiche, della cultura in Umbria e Perugia potrebbe (e dovrebbe) riannodare un rapporto con Sandro Penna. Riproponendolo agli appassionati, al mondo della cultura e dell'editoria. Ricordando loro la sua importanza, il bisogno che c'è di trovare in libreria le sue poesie e le sue prose. In particolare che si arrivi, come in quell'ormai antico convegno auspicavano, ad un'edizione critica della sua opera. Cesare Garboli nell'intervento conclusivo dei lavori terminò dicendo: “Un'edizione di questo poeta condotta secondo metodi disciplinari è ormai un obbligo, non si può più aspettarla”. Da quando lo disse sono passati 26 anni, ottenere di farla uscire colmerebbe uno dei buchi più grossi che ha la cultura italiana, pure piena di dimenticanze ed equivoci. Forse il poeta e critico Giovanni Raboni era preso dal culto di Penna quando scrisse che l'edizione filologica delle sue poesie sarebbe stata “uno dei libri più belli di questo secolo”, ma è certo che sarebbe un libro molto bello, importante e necessario. Sandro Penna con Pier Paolo Pasolini
Vanni Capoccia
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