Riparliamo del Tevere
A novembre 2014 abbiamo consegnato all’Assessore all’Ambiente la bozza di un Progetto Tevere, come ci aveva richiesto: mai avuto riscontro
Come Comitato Ambientale Mulini di Fortebraccio di Ponte Valleceppi-Pretola non possiamo che plaudire al recente interesse per il Tevere sulla stampa locale (rispettivamente del 19 dicembre 2015, del 5 e 13 gennaio 2016), cui si deve forse il lungamente atteso risveglio dell’amministrazione comunale in merito (la Regione per ora pare continuare il letargo). Certo, per quanto si evince dalle dichiarazioni rilasciate in un articolo del 13 gennaio, sembra un risveglio da un coma che ha lasciato vuoti di memoria e un po’ di confusione, se il Sindaco dichiara: “Il Tevere a Perugia è un po’ in sofferenza. Occorre riqualificare i centri abitati lungo il fiume”. A noi cittadini risulta che: l’ inquinamento delle acque, unito alle centraline idroelettriche e dighe, non solo non consente più la vita delle anguille, ma tanto meno la balneazione di buona memoria; il sistema scolante e fognario è notoriamente inefficiente e gli abitati continuano ad essere a rischio rigurgiti fognari con le piene; negli ultimi 10 anni l’ erosione delle sponde del fiume è continua distruggendo grandi tratti del percorso pedonale e della vegetazione ripariale (questa aiutata da una manutenzione sconsiderata), responsabilità anche delle stesse dighe e centraline. In particolare in area Sic Ornari (ora Zona Speciale di Conservazione) si sono intensificati interventi devastanti da parte di privati (vedi Laghetto ex Gradassi, lavori della Distilleria entro l’ alveo), di cui si attendono ancora chiarimenti su responsabilità e futuro; la vegetazione ripariale si è fortemente diradata nell’ ultimo decennio in riva sinistra, le potature a strappo e capitozzature (vietate in gran parte dei comuni italiani), i vuoti lasciati dagli smottamenti e colonizzati dalle robinie, le attività agricole, portate fino alle radici degli alberi, stanno impoverendo la biodiversità e inficiando la rete ecologica. I lavori dell’argine sono iniziati e interrotti (si dice per mancanza di soldi) e altri lavori di arginatura stanno riducendo sempre più il Tevere (in area Zsc) ad un canale. Una serie di attività produttive attestate sulle sponde assediano gli abitati e inficiano la qualità di acqua, suolo, aria e conseguentemente la salute e la possibilità di uno sviluppo sostenibile. Ma ciò che sconcerta più di tutto è che nelle proposte il fiume è scomparso: ridisegno degli abitati (speriamo non sia la riesumazione del progetto della Regione che di tutto si è occupato tranne che del Tevere), un nuovo ponte a Ponte Felcino ( dimenticando che il Comune da anni ha redatto un progetto per realizzare il ponte ciclopedonale a Ponte Valleceppi, visto che ogni giorno i cittadini rischiano la vita sul ponte esistente, utile anche per accedere alla ferrovia), la fattoria didattica, altri progetti e tante idee sull’integrazione di percorsi, cosa che ben conosciamo, visto che da anni gli uffici comunali stanno realizzando la rete dei sentieri. Peccato che, una volta realizzati, rischiano di scomparire, visto che non è prevista la loro manutenzione. Dai lontani anni 80 del ‘900 ad oggi le dichiarazioni di Regione e Comune si sono sprecate intorno al Tevere: Parco regionale, Parco comunale, Progetto Tevere… Montagne di soldi in studi, progetti e consulenze partoriscono sempre topolini. Unica cosa che ci sentiamo di fare è ringraziare il N.O.E. (Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri) per l'utile attività che sta svolgendo a tutela dell'ambiente in questa fascia di territorio perugino. A novembre 2014 abbiamo consegnato all’Assessore all’Ambiente la bozza di un Progetto Tevere, come ci aveva richiesto: mai avuto riscontro. Intanto il tempo passa e non si fa nulla in merito a regolamenti, controlli, formazione operatori, progetti/programmi pluriennali di manutenzione ordinaria e straordinaria per il fiume e per la viabilità (pedonalità e ciclabilità), ecc. Si dice che si intende coinvolgere associazioni e comunità locali. Bene, siamo da anni in attesa di confrontarci e chiediamo pubblicamente al Comune di Perugia un incontro urgente con le comunità locali sui seguenti obiettivi estratti dalla nostra bozza di Progetto Tevere: Creazione di un Parco agrofluviale del Tevere qualificante il territorio di Perugia e potenzialmente fornitore di vantaggi anche economici, con i seguenti sottoobiettivi: a) Garantire la salute degli abitanti, e più in generale un luogo di vita e di ricreazione sano e gradevole, riducendo i fattori di rischio e inquinanti (aria, acqua, suolo, rumore, olfatto, microclimi, ecc.) b) Garantire sicurezza idraulica e idrogeologica: sistema scolante e fognario – rivalutazione delle previsioni insediative del Piano Regolatore Generale (Prg) nell’area golenale (almeno le Fasce A e B del Pai) - Ripristinare l’officiosità del fiume - frane c) Garantire la salute del fiume: scarichi e scolmatori, ecc., percorso verde, centraline idroelettriche, manutenzione d) Garantire la biodiversità e la rete ecologica. Con particolare attenzione alle aree Sic, sia in termini di salvaguardia e gestione, sia promuovendo il loro ampliamento. (Valutazione dello stato di salute delle piante e della dinamica ecologica.) e) Garantire la fruibilità sostenibile del fiume e dei suoi paesaggi, recuperando una rete di viabilità rurale storica f) Perseguire una mobilità sostenibile garantendo pedonalità sicura, ciclabilità, accesso alla rete ferroviaria g) Valorizzazione e recupero dei beni storici agrari, monumentali, connessi da rete di percorsi nel contesto paesaggistico h) Perseguire soluzioni condivise, coinvolgendo la popolazione e in particolare gli attori che operano sul territorio per realizzare buone pratiche che rispondano ai bisogni dei diversi portatori d’interesse.
Comitato Ambientale Mulini di Fortebraccio di Ponte Valleceppi-Pretola
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