Città uguale comunità
Fare comunità per produrre e sviluppare fiducia. Prima chiamata ad esserci, a scendere in strada, a riappropriarsi del bene comune
Riportiamo due interventi di Giannermete Romani su Facebook, per l'interesse che suscita l'invito a fare "politica" da cittadini, da pedoni, da persone che vivono e lavorano e non tollerano più il trionfo dell'egoismo: CITTA' UGUALE COMUNITA'. PRIMA CHIAMATA AD ESSERCI. La vuota verbosa pochezza dell'amministrazione comunale di Perugia, l'amministrazione del nulla assoluto degna erede delle sinistre e sciatte amministrazioni precedenti, il venir meno di una cittadinanza che, salvo casi rari, è solidale solo all'ora dell'apericena, ci allarma, ci rende inquieti, anche a noi umbri di generazione che il sale l'abbiamo tolto dalla dieta in tempi non sospetti, il pepe l'abbiamo eliminato perchè il cul ci bruciava già e gli zuccheri diminuiti vistosamente per non edulcorar di più la zuccherosa pillola. E' che questa giunta nobile e affettata pensa che la città finisca dentro le mura etrusche e medievali (forse) che quella fuori non è città ma ingombro e vile ammasso. Altrimenti, come hanno fatto uguale uguale il giovin Boccali e il furbo Locchi, il loro naso secernente elegante muco d'alti cieli avrebbe annusato la puzza e provvedimenti avrebbe preso. Questa è una prima chiamata ad esserci, care e cari, a scendere in strada, a riappropriarsi del bene comune, a mettersi in gioco per esso, a trovare il coraggio di manifestare per la salute, la democrazia, il rispetto. Questo almeno per i bambini e le bambine che ci guardano e ascoltano. A febbraio ci mobilitiamo, pacificamente come sempre, teniamoci in contatto. FARE COMUNITA' PER PRODURRE E SVILUPPARE FIDUCIA Dopo la chiamata ad esserci di ieri cerchiamo di essere chiari. Nella prima metà di febbraio vorremmo scendere in strada, porrtare corpi e voci dove il traffico incontrollato dei motori (le 'troie di regime' le chiamava De Andrè) con la sua violenza spegne le voci dell'umano e delle altre forme di vita. Non contro una giunta comunale trasparente (per inconsistenza e per l'eredità pesante dei furbi che son venuti prima) ma per noi. Non contro una Regione di privilegiati dove predominano casate e discendenze e a volte l'arroganza dei vuoti a perdere, ma per noi. Per noi, comunità degli esseri viventi, di chi non si arrende a subire il presente triste, fumato, alcolico e deprimente. In strada, a Ponte San Giovanni, cuore del miracolo negli anni '70 del 900, quando attirava i contadini della valle del Tevere in cerca di fortune operaie, cuore dell'Umbria non più miracolata, cuore triste di tutte le superstrade (e amato) dove tuti gli umbri, e non solo, la mattina, con arroganza e senza alternative scaricano la merda dei loro motori. Perchè a noi il treno ci fa schifo, nella terra dei santi, tolleranti e pacifisti, premdere l'autobus è da poveretti. E i nostri figli e le nostre figlie respirano l'aria brutta che tira, l'aria pesante, la mancanza di sogni e progetti. Chi ci sta? Associazioni non controllate da qualcuno che vi tiene sotto scopa perchè vi ha 'sistemato', camminanti, viandanti, donne e uomini libere/i, gruppi d'acquisto, genitori ci state a iniziare un cammino comune? A fare comunità insomma, a non aspettare, perchè è giusto così, che la società la pensino e la facciano gli egoisti e i furbi?
Giannermete Romani
|