Il destino della raccolta differenziata
In Umbria, della già scarsa raccolta differenziata solo i due terzi viene avviata al recupero. In altre realtà a gestione totalmente pubblica la raccolta differenziata raggiunge l’85% con scarti inferiori al 5%
In occasione della conferenza stampa odierna il Coordinamento Regionale UMBRIA RIFIUTI ZERO ha commentato i dati Ispra sul destino dei rifiuti urbani 2014 essendo quelli dell’Arpa Umbria purtroppo fermi al 2013. Emerge che della già scarsa raccolta differenziata solo i due terzi viene avviata al recupero. Conseguentemente il ricorso alla discarica è ancora molto alto e i costi umbri, tra i più alti di Italia, risentono del fatto che i cittadini pagano sia per la raccolta differenziata che per lo smaltimento dei suoi scarti. I dati umbri sono stati messi a confronto con quelli di altre realtà a gestione totalmente pubblica dove la raccolta differenziata raggiunge l’85% con scarti inferiori al 5% dimostrando così che l’obiettivo rifiuti zero è realmente raggiungibile con costi di gestione tra i più bassi d’Italia. Dagli interventi è stato evidenziato inoltre che recenti studi epidemiologici rivelano per l’inquinamento una maggiore incidenza, rispetto alla madia regionale, di casi di ospedalizzazione e di decessi nell’area ternana, su cui incombe il progetto governativo di utilizzare l’inceneritore Acea di Maratta per lo smaltimento dei rifiuti urbani. E’ ora di voltare pagina sulla gestione dei rifiuti in Umbria e il Coordinamento è pronto a mettere a disposizione le sue competenze per riscrivere il Piano Regionale in chiave Rifiuti Zero. --
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Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero
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