La Madonnina di Monteluce
Sembrava che una tacita disposizione inducesse gli autisti delle ambulanze ad evitare di parcheggiare i mezzi davanti lei e la gente che le passava accanto ad allargare il passo ed abbassare la voce
(nella foto, la chiesa del policlinico, progetto dell'arch. Cucchia)
Andando spesso nella nuova piazza di Monteluce, in quest'anno dedicato da Papa Francesco alla Misericordia ed in questi giorni natalizi, il pensiero mi è andato alla Madonnina dell'abbattuto Policlinico di Monteluce a Perugia. Una scultura di marmo bianco, di ottima fattura che è stata lì dall'Anno mariano del 1953 fino a quando con gli ultimi malati trasferiti al Silvestrini se ne è andata anche lei. Si trovava nel piazzale d'ingresso del Policlinico davanti alla clinica Medica, sotto una cappella d'edera, circondata da vasi e mazzi di fiori. Stava con le mani abbassate, i palmi rivolti alla gente nella posizione che un po' è quella della Madonna della Misericordia ed un po' delle Grazie prendendosi cura delle persone. Gli ospedali sono luoghi della vita, vi accade tutto quello che dalla nascita alla morte della vita fa parte, e la "Madonnina di Monteluce" si è fatta carico di tutto ciò. Si è sentita ringraziare per la gioia di una nascita, ha preso su di sé il dolore della morte e tutti gli stati d'animo che tra la nascita e la morte stanno: preoccupazione, ansia, sollievo, paura, tristezza, serenità, rabbia. Sembrava che una tacita disposizione inducesse gli autisti delle ambulanze ad evitare di parcheggiare i mezzi davanti lei e la gente che le passava accanto ad allargare il passo ed abbassare la voce. Come se volessero che si creasse intorno a lei un'area di rispetto. Una bolla silenziosa dove potesse fare quello che coloro che hanno a che fare con malati e persone a loro vicine dovrebbero saper fare, prendersi cura delle persone e non interessarsi semplicemente della loro malattia. Questo la "Madonnina di Monteluce" ha fatto senza esibizioni, mai qualcuno che abbia sentito sprigionarsi intorno lei profumo di rose, o l'abbia vista piangere o sentita parlare. Lei stava in silenzio, e nel silenzio ascoltava le parole che in silenzio le rivolgevano.
Vanni Capoccia
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