Pensierini perugini mattutini: un prelievo, San Pietro e il XX Giugno
Continua il parcheggio abusivo intorno al Monumento al XX Giugno. A riprova di un disinteresse verso quel luogo e di una mancanza di consapevolezza della nostra Giunta comunale su quello che rappresenta
Stamattina sono andato al Poliambulatorio di piazzale Europa per un prelievo del sangue. Ed ancora una volta ho verificato l'efficienza di quel posto. Come al solito ho trovato lì tanta gente, come al solito ho pensato passo qui tutta la mattinata, come al solito sono stati rapidissimi e come al solito ho verificato la professionalità di chi mi ha fatto il prelievo: una gentile, sorridente e giovane infermiera.
Sono stati così efficienti che avendo tempo a disposizione per riempirlo sono andato alla Chiesa di san Pietro. Mi sono concentrato sui teleri di Antonio Vassillachi detto l'Aliense (aliense da alieno, straniero perché nato a Milos) mandati a Perugia da Venezia. Credo che quel ciclo con storie del Vecchio e del Nuovo Testamento meriti uno studio accurato, non solo d'archivio ma anche da parte di uno storico dell'arte che confronti quei teleri con altre opere dell'autore, con quelle del Veronese e del Tintoretto. Sono convinto che non solo scopriremmo che quello di San Pietro è il più importante ciclo manierista di Perugia, forse dell'Umbria, ma che si darebbe un contributo alla storia della pittura veneta. Poi, purtroppo, uscendo ho visto che continua il parcheggio abusivo intorno al Monumento al XX Giugno. A riprova di un disinteresse verso quel luogo e di una mancanza di consapevolezza della nostra Giunta comunale su quello che rappresenta. Un posto che ha contribuito a far nascere l'Italia, tanto è vero che grazie ai “fatti del Venti Giugno” Perugia è stata tra le prime nove città italiane cui fu conferita la Medaglia d'oro al Risorgimento “a ricordare l'eroiche gesta compiute dalla cittadinanza perugina nel 1859”. Il sindaco nelle due volte che il XX Giugno ha parlato lì ha detto dell'emozione che provava. Da quello che ho visto stamattina e da quello che vi succede ogni giorno con il parcheggio abusivo dubito che sia stato sincero, perché l'emozione che suscita un posto fondante della storia di una città non può essere ad intermittenza, la senti un giorno e poi te ne dimentichi per tutti gli altri 364 giorni dell'anno.
Vanni Capoccia
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