Sicurezza sul lavoro a Perugia: lo stato dei lavori
La situazione rimane allarmante
L'amministratore delegato dello stabilimento Umbria Olii, Giorgio Del Papa, è stato rinviato a giudizio dal gup di Spoleto il 18 marzo scorso per l'esplosione nello stabilimento di Campello sul Clitunno, che il 25 novembre 2006 provocò la morte di quattro operai di una ditta impegnata in lavori di manutenzione.
Parte da questa notizia l'inchiesta condotta sul mondo del lavoro a Perugia, che in questa prima parte si occupa della sicurezza sul posto di lavoro, con un occhio di riguardo all'edilizia, tra i settori trainanti dell'economia umbra. La sicurezza sul lavoro dal 2006, annus terribilis per quanto riguarda gli incidenti, ad oggi è stato un punto fermo delle amministrazioni umbre che hanno puntato sulla formazione e la prevenzione dai rischi legati al mondo del lavoro. Secondo le nuove direttive del dl 81/2008 in materia di tutela della salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, a partire dal primo Gennaio 2009 è obbligatorio per le imprese edili formare i nuovi assunti prima dell’inserimento in cantiere; il tipo di formazione prevede un corso di 16 ore obbligatorio per tutti coloro che lavorano nel settore edile. Inoltre è stato promosso un corso di formazione che introduce una nuova figura, il “preposto di cantiere”, che dovrebbe svolgere quell'attività di informazione e prevenzione all'interno dei cantieri nonché coadiuvare l'imprenditore sia in ambito gestionale che organizzativo. Purtroppo c'è da sottolineare come a livello istituzionale si sia arrivati troppo tardi a questa serie di misure preventive per combattere le morti bianche. Per citare solo un dato basti pensare che l'Umbria è una delle regioni con il più alto tasso di morti bianche in Italia e sicuramente il caso più eclatante degli ultimi anni è legato proprio alla vicenda dell'incendio nello stabilimento della Umbria Olii. Alcuni dati Le nuove direttive in materia di sicurezza, certo vanno integrate con azioni concrete, volte a coinvolgere anche le aziende in questo senso. Un fenomeno preoccupante e in rapida crescita è quello legato alla sicurezza sul lavoro svolto da immigrati regolari, quindi regolarmente riconosciuti dall'Inps. Infatti, secondo il bollettino di ottobre 2008 dell'Istituto, la popolazione più a rischio è quella rumena con 41 casi di morte accertati nel 2007 contro i 31 del 2006; il settore dove viene maggiormente impiegata la forza lavoro rumena è quello dell'edilizia. In Italia le morti sul posto di lavoro nel 2008 sono state 639. Un dato in parziale calo rispetto alle 1.210 del 2007, dato quest'ultimo che comprende però anche i morti per le strade o a causa di morte naturale nello svolgere attività professionale. In Umbria nel 2007, secondo l'ultimo rapporto dell'Inps messo a disposizione, le morti sul posto di lavoro sono state 19 rispetto alle 27 dell'anno precedente, con una flessione pari al 29,6%, mentre i dati parziali riguardo al 2008 parlano di un leggero trend al ribasso. Le mosse del Governo E' di qualche giorno fa la notizia, lanciata dall'agenzia ApCom, sul nuovo Testo Unico in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro (Dlgs) che prevede una sostanziale riduzione delle pene previste per i trasgressori delle normative in materia di sicurezza. Secondo la nuova bozza del Dlgs, le sanzioni per le aziende che commettono reato saranno in alcun casi più che dimezzate. Inoltre la responsabilità del datore di lavoro sarà ridimensionata, saranno così previste multe pecuniarie in sostituzione alla sola forma dell'arresto, come previsto dal testo della legge emanata lo scorso anno. In sostanza una misura che applica una riduzione sia dei costi che delle responsabilità per le aziende. La situazione rimane allarmante. Girando per i cantieri di Perugia non è raro incontrare lavoratori scarsamente equipaggiati o addirittura privi delle protezioni base per poter svolgere il proprio lavoro. Le foto parlano chiaro, il settore edile è quello che ha un indice di rischio infortunio più alto rispetto agli altri settori, e le iniziative prese dal Governo e dalla Regione non sono ancora state recepite in modo adeguato dagli addetti ai lavori. Come dire, “work in progress”.
Luca Bellusci
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