Perugia 1416: alcuni dei commenti in rete
Esclusi gli insulti, si capisce: ma il fatto è la maggior parte di quelli che non erano d'accordo con l'articolo hanno preferito insultare invece di argomentare. Anche questo vorrà dire qualcosa.
Riportiamo qui una parte dei commenti che sono apparsi su facebook a proposito dell'articolo Perugia 1416: la sconfitta della città, l'inizio del declino.
Fabrizio Fabbroni: Hai perfettamente ragione, pur di richiamare gente si vanno ad annullare i valori storici importanti della città e poi non è un caso che non vi sono state rievocazioni storiche... per un piatto di lenticchie si vende di tutto... poveri noi
Moreno Duranti: Ripeto conoscendo i perugini ste bucciottate piacciono poco e sarà un naufragio annunciato Michela Peccini: Una pagliacciata. Giovanni Paoletti: Caro Renzo, sai che ti voglio bene e tengo sempre in grande considerazione le tue opinioni anzi, per me sei sempre stato un faro, ammiro il tuo impegno culturale e civile disinteressato e il bellissimo progetto di riscoperta del Bartoccio è un arricchimento per la nostra città del quale tutto dobbiamo esserti grati. Ma stavolta non condivido un attacco così a testa bassa verso quello che appare al momento un abbozzo di progetto per recuperare prima di tutto i Rioni della città, luogo identitario primo che fino alla nostra infanzia e prima dell'avvento di Collestrada, era nel comune parlare ( io sò de porta S. Angelo, lù è d'le scalette de port'i Sole) e quindi ridare visibilità ad un'epoca che l'immagine stessa della nostra città e che è presente in ogni angolo del centro, ma della quale ogni rievocazione è stata anestetizzata per tanti motivi che non sto ora ad analizzare. Finirà in una pagliacciata? Io spero di no anche perché credo che potrebbe essere la strada per riabilitare finalmente anche la "Sassaiola" della quale io e te abbiamo parlato in tempi non sospetti e che era tabù assoluto anche nelle gestioni precedenti.
Michela Peccini: Forse lei ha ragione e io spero che il progetto abbia buon fine per la fiducia che ho riposto nel nostro sindaco e nel suo governo, ma credo anche che in tempo di crisi Perugia si aspetti un progetto culturale diverso con motivazioni e finalità forse più concrete. Spero di sbagliarmi. Giovanni Paoletti: Ogni critica e puntualizzazione è legittima ed è chiaro che chi ha le responsabilità decisionali, dopo le proposte ed i progetti, è atteso alla prova dei fatti. L'importante e che si operi per il bene della città nel suo complesso (e va da sé che il "complesso" include sensibilità e valori spesso differenti od opposti tra loro che è difficile se non impossibile unanimizzare) Marco Nicoletti La sassaiola - sulla quale si è a lungo discusso e sperimentato - non è stata accantonata, se non altro per non dare credito a quanti l'hanno immediatamente avversata! Si proseguirà .- a latere dell'evento principale - lo studio di questo antico gioco e, se si riuscirà a renderlo perfettamente sicuro, altamente spettacolare e fortemente agonistico, lo si riproporrà senz'altro! Moreno Duranti: Ma non me fate ride come se fa a fà na cosa sicura a tirasse i sassi? Poi lo scopo del gioco era quello di abbattere l'avversario a sassate addirittura gioco ritenuto crudele e troppo violento da persone che andavano bruciando gente per stregoneria. Poi invertarsi un palio medievale nel 2016 per voi non è una bucciottata? Se volete vede qualche vera tradizione andate a Gubbio per i ceri (corsa ininterrotta dal 1300) o a Foligno per la quintana (tradizione dal 1600) non ve inventate de sana pianta un palio nel 2016 spacciandolo per tradizione perché non l'abbiamo mai avuta e dunque è solo una cosa posticcia e pure ridicola. Renzo Zuccherini: Le tradizioni si inventano, non c'è dubbio: è sempre stato così. E vale soprattutto per la Quintana ed altri giochi cavallereschi che si appoggiano su qualche esile traccia del passato ma sono in realtà invenzione recente, eppure ormai fanno tradizione... . Il punto è che senso dare alle invenzioni. La quintana, gioco nobiliare del XVI-XVII sec. può andar bene per una città come Foligno, che ha sempre avuto vantaggi dall'appartenenza allo Stato pontificio; la Sassaiola è invece gioco popolare e pedonale (non cavalleresco), tipico di una repubblica come Perugia, e fu avversata e sconfitta proprio all'inizio del Quattrocento dalla predicazione restauratrice, bigotta, antisemita di San Bernardino da Siena. La scelta del gioco non è neutra: staremo a vedere. Moreno Duranti: Infatti non a caso si vorrebbe festeggiare braccio e la caduta definitiva dei Raspanti solo che i promotori non sanno che braccio era fuorbo e finché fu in vita fu molto restio a dare posizioni di comando ai beccherini che lo avevano aiutato a occupare... Perugia infatti non abolì il comune ma mise dentro uomini fidati e non si proclamo mai signore di Perugia e per ultimo ma più importante fu il nemico numero uno del papa Martino v tanto che fu proprio il papa a mandaje contro lo sforza all'Aquila quando fu ucciso e quel giorno il papa e la sua corte era tanto contenta che si dice che dal ridere al fratello del papa venne un attacco apoplettico e presero le spoje di braccio e lo seppellirono in una pircilaja fuori la porta di san Lorenzo a Roma e la salma rimase li per diversi anni finché venne traslata a Perugia a san Francesco al prato Dunque la sassajola con braccio non c'entra niente e rifarla dopo che fu abolita nel 500 è solo una bucciottata e una forzatura ridicola e è ridicolo anche dame un senso politico come vojono fare gli organizzatori de sta stronzata Marco Nicoletti: Abbiamo allora avuto ben ragione ad eliminare - momentaneamente - la sassaiola! Vi ringrazio per la conferma! Marinella Saiella: Non mi pare che il Quattrocento sia stato così deleterio per Perugia: fu nella seconda metà di quel secolo che la nostra città fu un fecondo laboratorio d'arte, pittura, scultura, architettura (S.Bernardino, la porta di S.Pietro ecc....; Pietro Vannucci, Raffaello, gli Alfani....). Caterina Vittori: bellissima critica...questi eventi non a scopo di lucro....sempre gli stessi nomi immagino. ..olio. ..Sagrantino. ..Bruschetta e solito pressapochismo! Gianfrancesco Goracci: Sarà una buffonata Maurizio Bartolini: Questa sarebbe la svolta tanto attesa dagli elettori di centro-destra e di sinistra che non hanno votato per il sindaco uscente Boccali! Diano invece applicazione alla legge Frattini che pervede la sostituzione dei dirigenti di vertice. Qui gatta ci cova. Basterebbe andare a verificare dove sono state sistemate alcune amiche degli amici/amiche. Sami Nicastro: Non capisco perchè non si è invece ripristinata la festa dei Rioni durata fino all'inizio degli anni cinquanta. Ma da chi è composto il comitato scientifico della manifestazione? Spezzoni Di Tempo: Per l'occasione dovrebbero avere la coerenza di chiudere il minimetro (troppo futuristico per l'evento) chiudere il traffico e anche gli autobus. Tutti a piedi per tutta la città! Stefania Zucchini: Tutto vero, a parte la questione dei professori. L'Università, se a quella si fa riferimento nell'articolo, non c'entra. Non sono stati coinvolti né medievisti né modernisti. Gli organizzatori (che forse si sentono un po' eredi del partito nobiliare) sono altri. E se ci sono professori, non sono storici di quel periodo sono professori d'altro... Irene Biagini: Professori che aggiungerei ricoprono un ruolo istituzionale... il che non va bene... per niente! Stefania Zucchini: Il precedente assessorato era tutto volto al contemporaneo, questo ha riscoperto il medioevo e l'età moderna, ma con un'ottica di parte che nel XXI secolo fa un po' ridere, a partire da quel contado tanto sbandierato l'anno scorso. La ricerca storica è fuori da quest'ottica da almeno un secolo (almeno questo...). Fabrizio Alunni Gradini: Cara Monia, il loro revisionismo come hai visto non riguarda solo il lato storico- culturale, ma anche la visione di città futura che si era candidata a capitale europea della cultura. Il loro obbiettivo era e resta, quello di offuscare il lavoro delle precedenti amministrazioni e,devo dire che ci stanno riuscendo molto bene. Il dramma è che interessa a pochi e, per il resto l'importante che si faccia qualcosa senza vedere se giusto o sbagliato. Poi lo sai, il popolino va distratto con giochi, saltimbanchi e giullari e, non per ultimo un omaggio ai signori del centro storico. P.s: teniamo a mente per il prossimo anno un'altra data "28 ottobre" , fosse mai che un'altro "corteo" storico venga promosso. I commenti sul gruppo Sei di Perugia se...:
Giuliano Sisti: Perché tutto questo livore? Suona strano o forse no, sembra la solita storia della volpe e l'uva. Carlo Giulietti: Noto che è iniziata l'opera di demolizione di Braccio, qualche mese fa un "noto" sprovveduto scrisse addirittura che il condottiero non fosse neppure perugino di nascita... L'identità, l'appartenenza, le radici, la nostra Storia a qualcuno fanno ancora paura. Lo sappiamo fin troppo bene, ce ne faremo una ragione !! Marinella Saiella: Infatti, non si capisce... vero che Braccio era capitano di ventura e riconquistò la sua città da cui era stato cacciato dando prova di una certa ferocia (ma, d'altra parte, quelli erano i tempi), ma successivamente governò bene, facendo opere pubbliche che ancora esistono... Poi, combatté il papa che lo scomunicò (questo è già secondo me un titolo di merito)... Venne infatti sepolto in terra sconsacrata da cui solo per intervento di un nipote, dignitario di uno dei papi successivi, fu riesumato e traslato in una cappella di S.Francesco al prato. A me è simpatico... Carlo Giulietti: Io invece ho capito bene, molti personaggi negli ultimi decenni si sono specializzati nella "damnatio memoriae" tra l'indifferenza generalizzata o addirittura il plauso di una determinata casta di "illuminati" che vorrebbero decidere a tavolino chi è bravo e chi è cattivo, chi è presentabile e chi non lo è.... Matteo Castellini: una contestualizzazione del non gradimento della parata finalmente da poter leggere decentemente, grazie per il contributo a chi ha scritto. Claudio Giulietti: ..ma per carità, difficile trovare un articolo con tante inesattezze come questo... Claudio Giulietti: ..pensavo che riscoprire la propria indentità ed appartenenza fosse trasversale... Fabio Vania Briziarelli: Articolo patetico e articolato ad oc. Lucia Pita: Ma Zuccherini c'era ad ascoltare alla Sala dei Notari o gliel'hanno raccontata? Non mi sembra che l'obiettivo della presentazione e i contenuti siano stati capiti. L'articolo sembra il commento di un resoconto superficiale e di seconda o terza mano........ Flaminio Alberici: Tutto vero per carità. In un caso o nell'altro emerge la trama di una città con lo sguardo irrimediabilmente rivolto al passato, che del passato parla e disquisisce, e per il passato si indigna, per quanto bello e importante e nobile tale passato sia, per quanto le radici siano importanti, per quanto senza storia non ci sia storia, 'sto passato ormai è passato. Carlo Giulietti: LE RADICI PROFONDE NON GELANO MAI !!! Claudio Giulietti: Il passato e' passato?...quindi sarebbe inutile riscoprire radici o tradizioni ?..meglio seppellire la memoria storica come piace ai radical-chic del terzo millennio, adesso e' tutto chiaro.. Settonce Matteo: Mo la facciamo organizza da guarducci cosi va bene sicuro.... tutto quello che porta novita in citta va accolto . Poi se non piace uno sta a casa o va al mare ,finalmente qualcosa di nuovo .l'immobilismo ha contribuito alla distruzione di Perugia dunque inventassero qualcosa di nuovo che porti il turismo....la sagra della robba gia ce viene troppo bene
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