Mense scolastiche: proibita dal Comune la verifica dei pasti
Una situazione tanto vergognosa e surreale quanto pervasa dalla manifesta arroganza, inefficienza ed inerzia di un’Amministrazione che si prende gioco dei genitori, sulla pelle dei loro figli
Oggi la prova provata che i nostri timori erano più che fondati. Ai genitori recatisi a mensa per verificare, come sempre facevano prima, la gradibilità del pasto partecipando ad esso con i bambini, su espressa disposizione del dirigente Zampolini, è stato negato di assaggiare le pietanze. Inoltre, la dirigenza, mentre parlava di massima disponibilità con i genitori, ha diramato al personale il diktat di non passare informazioni ai genitori, con un maldestro tentativo di ribaltare la propria ingiustificabile inerzia sugli stessi dicendo di non sapere se le Associazioni esistessero ancora. Il che stupisce, dal momento che le Associazioni, anche se volessero, non potrebbero chiudere i battenti (né mai lo faranno, è bene chiarirlo), in quanto il Comune, nonostante la scuola sia ricominciata, è ad oggi moroso nei loro confronti per non aver ancora pagato la mensilità di giugno. Una situazione tanto vergognosa e surreale quanto pervasa dalla manifesta arroganza, inefficienza ed inerzia di un’Amministrazione che si prende gioco dei genitori, sulla pelle dei loro figli. Inoltre, a quanto è dato sapere risulta che dall’anno scorso sono avanzate grandi quantità di derrate alimentari acquistate dai genitori (chili e chili di pasta e olio) che il Comune pagherà due volte, perché sono già state acquistate e la ditta (che non spende per acquistarle) viene comunque remunerata a pasto, quindi ci guadagna risparmiandone i relativi costi. Il risparmio sull’acquisto delle derrate viene fatto diminuendo la grammatura dei cibi più costosi (carne e frutta fresca), variazioni di menù non comunicate, bensì scoperte casualmente dai genitori attenti e vigili, in alcune scuole i bambini che hanno chiesto il bis di alcune pietanze sono stati avvisati che non si faranno ripassi. Nelle cucine sono state viste grandi quantità di verdure, di pesce e di carne tutto surgelato (prima i genitori carne e verdure le acquistavano fresche e a volte anche il pesce, ora le verdure sono già tagliate e pronte ad essere impadellate) e pare che in alcune scuole il pane integrale, già affettato ed imbustato (i genitori lo compravano al forno, talvolta arrivava ancora caldo) sia ritornato tutto indietro alla cucina. Merenda con biscotti all’olio di palma (i genitori prima facevano attenzione che fossero senza olio di palma). Uova pastorizzate in brik anziché fresche da allevamento a terra come acquistavano i genitori. Brocche dell’acqua (in alcune scuole di vetro, in altre di plastica) che nelle scuole senza cucina vengono ritirate per essere sanificate solo una volta alla settimana, anziché quotidianamente. La scuola di Balanzano da capitolato doveva essere servita dal Polo di San Martino in Colle, ma ai genitori nessuno ha comunicato che è passata ad altro polo cottura. Sta di fatto che, in spregio alle richieste dei genitori, l’amministrazione e la dirigenza non hanno ancora fatto nessuna comunicazione né alle Associazioni né ai singoli genitori né ha contattato nessuno per dare attuazione al millantato tavolo tecnico per il monitoraggio del servizio. L’ennesima presa in giro di un’amministrazione e di una dirigenza quanto mai arroganti e sorde alle più che legittime richieste dei genitori. L’Amministrazione non ci ha dato nessuna fiducia, ci ha prima trattato come degli spendaccioni scriteriati responsabili degli elevati costi del servizio mense e, quando siamo insorti contro tali offese, ci ha tacciato di illegalità, scagliandoci contro la macchina del fango. Quindi siamo stati dipinti come rompiscatole che, addirittura, oltre a fare spesa con 30 kg di prosciutto cotto sotto braccio, presi i figli da scuola, li caricano in macchina rimpinzandoli di merendine, siamo diventati la causa indiscussa dell'obesità infantile (noi che ci battiamo per la frutta fresca a merenda invece della frutta cotta, quando va bene, o della pizza o del pane e marmellata), siamo diventati a nostra insaputa responsabili di episodi di DISTRAZIONE DELLE SOMME e vogliamo sostituirci ai nutrizionisti. Tutto questo per aver voluto difendere un sistema virtuoso, per il bene e la salute dei nostri figli e a sostegno della scuola. E oltre al danno, la beffa: la segreteria dell’Assessore ha chiesto ad un presidente di invitarlo all’inaugurazione dei giochi esterni acquistati con il contributo delle associazioni. Non ce lo meritiamo e non lo accettiamo. Come Associazioni dei Genitori pretendiamo, perché è un nostro diritto, di essere tutte immediatamente convocate dall’Amministrazione (o da chi per lei, con solerzia) entro e non oltre venerdì di questa settimana per una riunione urgente con il gestore, affinché venga data comunicazione di chi siano i fornitori e che tipo di prodotti vengono fatti mangiare ai bambini. Pretendiamo infine che una volta per tutte vengano messe nero su bianco le norme sui controlli. Senza che ciò determini alcuna forma di accondiscendenza alla scelta scellerata del Comune.
I Comitati mensa di Perugia
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