Chi inquina, a volte paga
Adesso, comunque, la questione della salvaguardia del Tevere resta aperta perché quell’impianto sulle rive del fiume deve essere de localizzato
È di grande soddisfazione la condanna dell’azienda di Ponte Valleceppi che nel 31 luglio 2008 causò la strage di pesci nel fiume Tevere nel tratto di Ponte San Giovanni. E ci si riferisce particolarmente all’allora circolo Legambiente di Perugia, che sostenne per anni la vertenza riproponendola con un presidio sul ponte di legno ad ogni scadenza.
Significa anche che l’azione di protesta portata avanti dal circolo, prima che venisse sciolto dalle dirigenze nazionale e regionali, contro tutti gli abusi di carattere ambientale, non era velleitaria come si volle far credere. Ma basata su fatti certi e dimostrabili.
Adesso, comunque, la questione della salvaguardia del Tevere resta aperta perché quell’impianto sulle rive del fiume deve essere de localizzato. Così come più volte sostenuto finora inutilmente da parte delle diverse istituzioni interessate.
Il corso d’acqua più grande e rappresentativo è un patrimonio naturalistico per l’intera regione. E il progetto di Parco Fluviale Territoriale va finalmente sgombrato dalla retorica delle ripetute affermazioni di principio che, passata l’esigenza elettoralistica, lasciano tutto il tempo che trovano.