Il Tevere il respiro delle stagioni il sasso rotondo di bianco il mondo guardato da qui il graffio di cicala sul silenzio il verde maggio che sa di gioventů robusta
stare zitti all'ascolto di un grido e sapere che pure non basta
discreta e testarda la voglia di bello e poi ancora raccontare di guerre
quel tuo dire e dir bene in un titolo tutti i giorni tanti mesi tu per anni adesso improvvisi decenni