Non approvate il ddl sulla scuola!
Lettera aperta ai politici umbri
Gli insegnanti e il personale della scuola pubblica rigettano il contenuto del Ddl “Buona(?) Scuola” proposto dal Governo, ma è molto difficile ottenere ascolto delle nostre ragioni,
mentre i media sono spesso occupati da politici che parlano di scuola senza conoscerla, ricordando forse a malapena quella che hanno frequentato....
Disponibili ad ogni ulteriore chiarimento, ringraziamo per l’attenzione.
Cordialmente, Emanuela Arcaleni
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Lettera Aperta
Onorevoli Deputati,
Egregi Senatori della Repubblica,
Gentili Candidati Presidenza e Consiglio Regionale Umbria,
ci rivolgiamo a Voi, che rappresentate o intendete rappresentare i cittadini umbri presso le massime Istituzioni della Repubblica, per esprimere tutto il nostro dissenso e la nostra preoccupazione circa l’eventuale approvazione del Ddl definito “Buona Scuola”(?) tuttora in discussione presso la VII Commissione Parlamentare. Sappiamo bene che solo pochi di voi hanno possibilità diretta di incidere su una proposta legislativa che stravolge i rapporti tra i ruoli e le professionalità del mondo della scuola, ma sappiamo anche che appartenete a forze politiche che, ognuna dal proprio punto di vista, vogliono migliorare questo Paese e che, per farlo, non possono restare completamente sorde alle ragioni di chi la scuola la vive, la costruisce e la fa funzionare ogni giorno, malgrado gli enormi problemi irrisolti che la zavorrano. Il Ddl in questione, al di là degli annunci roboanti del Premier e quelli “sbigottiti” della Ministra, gli stessi che avevano accompagnato a settembre il testo della “Buona scuola” di cui oggi non v’è più traccia alcuna, contiene una serie di norme che non risolvono nessuno dei problemi del nostro sistema: resta il precariato, essendo le assunzioni (triennali) due terzi di quelle anticipate, così come la carenza degli organici, in quanto il numero dei nuovi ingressi coprirà poco più del turn over fisiologico e sarà assolutamente insufficiente a fare quel che il Governo assicura, come l’aumento delle ore disciplinari e dell’offerta formativa pomeridiana, copertura supplenze, gestione dell’autonomia, diminuzione degli alunni per classe ecc… Per far tutto questo servirebbero ben altri numeri! Inoltre, sebbene questa parte denoti un tentativo di affrontare il problema delle assunzioni, per il resto la legge è assolutamente negativa nonchè profondamente dannosa per la scuola e usare, come sta avvenendo, le norme sulle assunzioni come un ricattatorio cavallo di Troia per far digerire al Parlamento velocemente e in blocco tutte le altre nefandezze, la dice lunga circa la correttezza, la competenza e il rispetto che anima questa maggioranza. I docenti e il personale della scuola tutto ( compresi gli Ata, neppure nominati nel Ddl!), al di là delle proprie appartenenze politiche, rigettano in toto l’impianto di questa legge perché non contiene nulla che innalzi la qualità dell’insegnamento, che proponga una seria e oggettiva valutazione del sistema e dei docenti, ma dequalifica tutto consentendo che si impieghino docenti su materie o su ordini di scuola in cui non sono abilitati, rendendoli più precari e ricattabili in quanto sottoposti alle richieste e alle decisioni di un unico re e signore: il dirigente, che pescherà dall’albo chi vuole, senza tener conto del punteggio acquisito, che deciderà da solo il Piano triennale anche per la didattica, che sceglierà i pochi docenti “meritevoli” dell’istituto per elargire un ridicolo “incentivo” pari a qualche centinaia di euro (lordi) all’anno. Non solo emergono elementi di incostituzionalità, circa la negazione della libertà di insegnamento, ma vengono introdotti spazi per il proliferare di nepotismo, clientelismo, ricatti, perché è ciò che succede laddove si concentra tutto il potere decisionale nelle mani di un organo monocratico, privo di controllo. Abbiamo l’impressione che chi ha scritto queste norme, spacciandole per “attuazione dell’autonomia scolastica” non sappia di cosa stia parlando, con l’aggravante della protervia e arroganza di non voler ascoltare le tante proposte dei professionisti dell’educazione, che chiedono da molto tempo: investimenti pari a quelli degli altri paesi europei, che arrivano all’11% del Pil, mentre in Italia solo al 9%, riforma degli organi collegiali in senso partecipativo, aumento della responsabilità individuale con la valorizzazione di merito e innovazione in maniera seria e attraverso un sistema di valutazione plurale e oggettivo, assunzione di tutti coloro che già stanno insegnando e servono alla scuola pubblica! Per queste ragioni chiediamo il ritiro del ddl e siccome non intendiamo avallare un progetto di aziendalizzazione della scuola, annullamento della collegialità, precarizzazione e ricattabilità dei docenti, non voteremo, in nessuna elezione, alcun rappresentante dei partiti che lo approveranno in Parlamento. Al detto “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire” rispondiamo con “Chi ha orecchie, intenda”. Ad maiora.
FIRMATARI:
Gruppi DOCENTI e ATA delle Scuole:
S.Sec.1° “Alighieri- Pascoli”Città di Castello,
S.Sec.1° I. C. “Burri”CdC
I.I.S. "Patrizi-Baldelli-Cavallotti" CdC
Liceo Plinio Il Giovane CdC
I.I. S. Campus Leonardo da Vinci,Umbertide
S. Infanzia Cavour-Prato , 1° Circolo San Filippo, CdC
S. Primaria di Userna
S.Primaria La Tina 2° Circolo CdC
Scuola Infanzia e Primaria S.Secondo 1° CIRCOLO CdC
S. Infanzia Cornetto, 1°Circolo CdC
Scuola Infanzia e Primaria Borgo Antico - Monte Santa Maria Tiberina