16/07/2024
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Regionali 2015: noi non ci saremo
Ma le nostre battaglie rimangono. Adesso faccio un passo avanti

“L’esaltante sperimentazione di una modalità nuova, trasversale e pragmatica di concepire la politica troverà altre forme, altri luoghi e altri tempi”.

“Non sarò candidato alle prossime elezioni regionali. Ringrazio le liste e le coalizioni che mi hanno proposto candidature o iniziative politiche comuni, ma credo che i dieci anni di esperienza civica e democratica all’interno del Consiglio regionale debbano trovare altri orizzonti. Faccio un passo avanti, con una scelta di coerenza e in accordo con lo stile che ha sempre contraddistinto il nostro impegno. L’esaltante sperimentazione di una modalità nuova, trasversale e pragmatica di concepire la politica troverà altre forme, altri luoghi e altri tempi”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Umbria Migliore), consigliere regionale espressione delle reti civiche dell’Umbria.
“Lasciamo alle nostre spalle un’esperienza straordinaria, portando con noi la responsabilità di un mandato libero, fortunato e saldo nella gratitudine. Le tante persone che abbiamo incrociato nel nostro percorso – aggiunge Dottorini - hanno conosciuto la tipologia del nostro impegno e le modalità con le quali abbiamo inteso da sempre il ruolo che ci siamo trovati a svolgere. Quando abbiamo messo piede nel Palazzo, giungendovi in sella a delle biciclette, in molti ci hanno guardato come a degli alieni, giunti nei luoghi del potere, saltando la coda, contravvenendo alle regole e senza superare esami di fedeltà. Scegliendo di fare un passo indietro dalla corsa elettorale, diamo il segno di quello che per noi la politica deve essere: un servizio a termine per la collettività”.
“Nel nostro sentiero – aggiunge il presidente di Umbria Migliore - abbiamo incrociato persone e comitati civici che hanno a cuore il futuro dell'Umbria, che si impegnano quotidianamente per migliorare l'ambiente e il territorio in cui viviamo, che cercano di far emergere le eccellenze della nostra regione. Tutto senza secondi fini, senza pensare a se stessi, ma al bene comune. A queste persone mi sento in dovere di dire grazie e augurare che possano continuare a esprimersi e impegnarsi anche nei prossimi anni. A loro voglio dire che possono sempre contare su di me, in modi e con strumenti diversi, ma sempre con lo stesso spirito di servizio che ha contraddistinto l’impegno mio e di tutti i miei formidabili collaboratori”.
“Questi dieci anni – spiega il consigliere regionale - hanno segnato l’affermazione dei temi ambientali e civici in una regione ancora governata dalle istanze del cemento, del tabacco e delle rendite di posizione consolidate nei decenni. Portano la nostra firma dieci leggi, un record nella storia del Consiglio regionale. Software libero, commercio equo, gruppi di acquisto solidale, banco della terra, acquisti verdi, medicine non convenzionali, marchio del mobile e tante altre iniziative legislative hanno tentato di svecchiare, coi fatti e non a parole, una visione dello sviluppo e della società che rimane purtroppo ancorata a schemi desueti e a particolarismi consolidati. Abbiamo sostenuto e animato movimenti contro la privatizzazione dei beni comuni e contro l’inganno della E45 autostrada, per passare dalle grandi opere alle opere utili. La nostra azione determinata, documentata e costante ha evitato all’Umbria l’insulto di un nuovo inceneritore, sostenuto all’epoca trasversalmente dalla quasi totalità del Consiglio regionale. Siamo stati i primi a credere nelle fonti rinnovabili, quelle vere, come risposta alla crisi ecologica ed economica e oggi temi come quelli dell’agricoltura sostenibile e biologica, della necessità di una riconversione dei nostri apparati produttivi fanno parte del bagaglio politico e culturale della nostra regione. Le rivendicazioni di comitati e movimenti contro modalità di produzione di energia altamente inquinanti, contro gli allevamenti intensivi e insostenibili e per rendere più giusta e meno individualista la nostra società hanno trovato in noi paladini autentici, determinati e di parola”.
“Disegnando i contorni di questa esperienza più unica che rara nel panorama politico regionale (e non solo) – conclude Dottorini - sin dal primo giorno ci siamo assegnati come impegno quello di essere radicali nella volontà di cambiamento, pragmatici nella ricerca di soluzioni condivise, trasversali nella società (perché la conservazione non sta solo a destra). A questa linea non abbiamo mai rinunciato e io la ritengo di un'intatta attualità. Le nostre ragioni restano sul campo, così come la necessità di liberare la nostra regione dalle pastoie del conformismo, dall’arretratezza dell’elaborazione politica e culturale, dalla prigionia di un modello di sviluppo che non regge più. Contiamo quindi di aver lasciato sul terreno semi di libertà, coerenza e speranza. Credo ci sarà modo e tempo per non farli morire”.



Oliviero Dottorini

Inserito sabato 25 aprile 2015


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