16/07/2024
direttore Renzo Zuccherini

Home >> Il Mercato coperto e il destino del centro storico

Il Mercato coperto e il destino del centro storico
Non si può discutere di interventi nel centro storico scollegati tra loro, bisogna avere un idea complessiva sul suo destino

Ho partecipato venerdì scorso alla assemblea indetta dai giovani di Umbria grida terra, sul progetto di restauro del mercato: intanto il luogo, il Post Modernissimo, un cinema tornato a nuova vita grazie ad altri ragazzi, giovani come loro che vogliono discutere di come fare il nuovo mercato, hanno idee e proposte, hanno dimostrato con il loro lavoro e con due belle iniziative, un anno fa, che è possibile creare una struttura polivalente, dove cibo, musica e buoni prodotti della nostra terra si possono incontrare. Poi non si dica che i giovani non hanno voglia di far niente, non è cosi!

Ma veniamo al progetto presentato dal comune e sostenuto in quella sede dall'assessore Fioroni; ci sono i soldi, circa sei milioni di euro, la gran parte messi dalla regione, poi la Fondazione Cassa di risparmio e una piccola quota dal comune, che è proprietario della struttura.
A giugno dovrebbero iniziare i lavori, gli attuali operatori verrebbero trasferiti per circa due anni a piazza del Circo; il loro ritorno è tutto da vedere, perché il punto dolente di questa operazione è che la gestione del nuovo mercato dovrà essere affidata a un privato: siccome anche lui metterà dei soldi, sarà poi un problema stabilire chi rientra e cosa non secondaria quanto costeranno i nuovi affitti.

Il nodo del contendere è proprio questo, perché si lavora con soldi pubblici e se ne da poi la gestione a un privato?

Noi, come i giovani di "Umbria grida terra", siamo contrari a questa ipotesi, non perché il privato è brutto e cattivo, ma su questa strada abbiamo già dato; vorrei qui ricordare che i parcheggi costruiti con soldi pubblici sono stati pian piano svenduti alla Sipa, che come sapete li fa pagare salati, potevano essere invece un volano per la ripresa del centro. Idem per la nettezza urbana, si è privatizzata, sono andati ad investire in Egitto, a Messina con perdite gravi che ora paghiamo nella nostra bolletta, una delle più care del paese. Idem per l'acqua, anche qui i privati la fanno da padroni, nonostante i referendum sui cosiddetti beni comuni, vinti a larga maggioranza, i quesiti approvati dicono che questi beni e servizi devono rimanere pubblici, ma ormai in questo paese la democrazia viene calpestata ogni giorno.

Cosa proponiamo:

1) non si può discutere di interventi nel centro storico scollegati tra loro, bisogna avere un idea complessiva sul suo destino e scegliere dove investire e per che cosa, è necessaria una mappatura di tutte le strutture vuote e lavorare su un progetto che abbia senso, parlo dei cinema, parlo delle caserme, parlo del carcere.

2) Credo che ormai siamo tutti convinti che bisogna lavorare su due direttrici fondamentali: turismo e valorizzazione dei nostri prodotti, quando dico turismo penso anche a quello cosi importante dei vari congressi e qui penso ai cinema come penso ai concerti musicali e altro ancora.

3) Il mercato sembra la struttura ideale per le prime due ipotesi, è possibile che tutte le aziende di eccellenza che pur abbiamo, penso al vino, all'olio di oliva, alla norcineria, ai tessuti, alla ceramica, alla cioccolata, ai prodotti caseari ecc., non sentano il bisogno di investire un po' di soldi per avere una vetrina di eccellenza nella città più importante della regione? Sono stati contattati?

Se si prendesse questa strada, la struttura potrebbe rimanere pubblica e i privati non sarebbero uno ma tanti, l'investimento fatto potrebbe essere recuperato scalando l'affitto per alcuni anni. Tutto questo darebbe anche un senso al minimetrò che ha un grande parcheggio gratuito a Pian di Massiano. Gli altri operatori li potrebbe cosi scegliere il comune tenendo conto di due fattori fondamentali, le possibilità economiche e la valorizzazione dei nostri prodotti, creando una filiera corta e virtuosa senza intermediari che sono quelli a fare i prezzi.

4) Da ultimo, la politica non è tecnica, non è costruirsi la carriera, la politica è prima di tutto un servizio che si fa a chi ci ha chiamato a governare e i cittadini devono essere ascoltati nei luoghi dove si prendono decisioni che riguardano il destino di noi tutti, è una strada difficile spesso tortuosa, ma le altre strade sono roba vecchia, sono quelle che ci hanno portato dove siamo.

Il Presidente della Società Generale Mutuo Soccorso fra gli artisti e gli operai di Perugia



Primo Tenca

Inserito venerdì 17 aprile 2015


Commenta l'articolo "Il Mercato coperto e il destino del centro storico"

Commenti

Nome: Maria Pia Battista
Commento: Chiedo scusa, barellieri e non barelliani ( di leopardiana memoria).Maria Pia Battista

Nome: Achille
Commento: Si parla tanto di associazioni, ma a Perugia ce ne sono tante che rappresentano solo chi le presiede. La città di tutti per esempio di quanti è? Dov'è la sua sede? Qual'è il suo numero di telefono?

Nome: Paolo Benedetti
Commento: Sulle piazze mattonate trasformate in parcheggio, sull'Ikea ora sul mercato Barelli ed i barellieri (non barelliani) fanno i pesci in barile

Nome: Costanza Ciabatti
Commento: L'incontro citato nel commento di Pia Battista più che un incontro dibattito sembrava fatto per far presentare il suo progetto all'assessore Fioroni che poi come ringraziamento ha detto di non aver tempo per la partecipazione

Nome: Carla Lolli
Commento: Cara signora Maria Pia Battista, la Fondazione Cassa di Risparmio non offre "gentilmente" nessun contributo. I soldi che amministra sono soldi di tutti noi perugini. Sono soldi pubblici, e quindi va discusso anche di come vengono spesi. Nel caso del mercato sono soldi pubblici dei perugini che si sommano ai soldi pubblici degli umbri che mette la Regione. Quindi il signor Tenca fa benissimo a far notare che non si possono usare denari pubblici per far guadagnare un privato.

Nome: Fabio Milletti
Commento: I barellieri sono peggio di Barelli. Sul Mercato la pensano come voi, però tacciono per non disturbare il capo... Che miseria!

Nome: Francesca Berioli
Commento: L'anima al diavolo l'ha venduta anche Italia nostra che, tanto per cambiare, non ha niente da dire.

Nome: Maria Pia Battista
Commento: A parte il fatto che i Perugini dovrebbero solo ringraziare quello che ha fatto Italia Nostra e l’avv. Urbano Barelli per liberare il mercato dal progetto Oberdan, a parte il fatto che il “neologismo” “barelliani “ non fa ridere nessuno, è passato di moda ed è anche segno di cattivo gusto, a parte il fatto che sul mercato si sono espresse e hanno lavorato e lavorano tante altre Associazioni ed esponenti politici di sinistra e di destra , persone di cultura e semplici cittadini le cui parole non vengono mai menzionate, a parte questi ed altri fatti,provo a tornare a dire la mia,io che fin dall’inizio (e cioè ormai vari anni fa, quando con il progetto Oberdan il rischio di privatizzazione era ancora più grande) mi sono sempre espressa contraria a qualunque tipo di privatizzazione del nostro mercato e che di tutto posso essere accusata meno che di essere di destra. Il Mercato coperto è un monumento (come ben sa anche il Sindaco Romizi , che se non ricordo male era presente al Convegno che si tenne al Pavone) e quindi non può essere trattato come un mercato rionale. Di conseguenza una volta assicurato il destino lavorativo degli attuali operatori penso sia importante capire il progetto di restauro, consolidamento, messa in sicurezza o comunque lo si voglia chiamare (la parola riqualificazione è stata superata). Dobbiamo essere sicuri che l’intervento sia fatto bene, che duri nel tempo ( purtroppo la zona sottostante è piuttosto fragile per la presenza di acqua), che l’ascensore venga chiuso e la zona messa in sicurezza il più possibile. Quanti sanno che dentro la Galleria Kennedy c’è anche un pozzo? E allora c’è poco spazio per le battute. All’iniziativa promossa recentemente da “La citta’ di tutti” qualcuno ha anche proposto di chiudere con dei vetri il “buco” che c’è sulla terrazza in modo da farne una piazza vera e propria. Ma nessuno gli ha risposto. Sarebbe possibile? Insomma, prima pensiamo al contenitore e poi al contenuto. In questo caso il rischio più grosso è la superficialità . Senza nulla togliere alle nuove generazioni , che poi potranno fare tutte le proposte che vogliono. Per questo torno a chiedere un Consiglio Grande che ci spieghi e ci rassicuri , alla presenza non solo dell’Assessore Fioroni, ma del Sindaco, del Vice Sindaco, degli Assessori competenti, dei partiti presenti in Consiglio Comunale, degli Enti interessati, compresa la Cassa di Risparmio, che gentilmente in questo momento delicato ci offre il suo contributo. O Perugia non se lo merita? Maria Pia Battista

Nome: Giulio Pispola
Commento: Recentemente sono tornato al mercato di San Lorenzo a Firenze. Confusione a parte, credo che sia un'esperienza da valutare per progettare il futuro del nostro mercato coperto. Non conosco i dettagli finanziari di quel progetto (mi riferisco alla questione pubblico/privato), ma mi è sembrato che lì si sia garantita senza particolari problemi la coesistenza dei piccoli operatori del "vecchio" mercato e dei nuovi che offrono ristorazione al piano superiore. Credo che se alla fine si riuscisse a fare qualcosa di simile anche al nostro mercato coperto alla fine tutti sarebbero contenti. Certe volte basta saper copiare bene, non serve stare ad inventare sempre qualcosa di nuovo, purché si intervenga. Perugia è l'unica città di medie dimensioni che io conosca che non dispone più di un mercato coperto da molti anni. Saluti.

Nome: Claudia
Commento: Urbano Barelli ha veramente venduto l'anima al diavolo. Ma forse non gli ha venduto niente perché oramai mi sono convinta che in passato non lottava per l'ambiente e per un mercato coperto partecipato e plurale, ma solo per se stesso

Nome: Gina
Commento: Grazie alla Società di mutuo soccorso per il suo impegno

Redazione "La Tramontana"- e-mail info@latramontanaperugia.it
Sei la visitatrice / il visitatore n: 7121638