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Chiare, fresche e dolci acque... quanto ci costa la depurazione?
Chiare, fresche e dolci acque... quanto ci costa la depurazione?
Oggi, quello della depurazione delle acque è diventato un “lusso”. Mentre gli impianti andrebbero rinnovati per la loro vetustà e l’arrivo delle nuove tecnologie
Negli anni ’80 il comune di Perugia costruì nei territori una serie di depuratori delle acque reflue. Fu un bene per la salvaguardia del Tevere, che era diventato nel tempo un grande ricettore di tutti gli scarichi regionali.
Da allora, però, molta acqua è passata e sono cambiate le condizioni economiche della finanza pubblica. Così quello della depurazione delle acque è diventato un “lusso”. Mentre gli impianti andrebbero rinnovati per la loro vetustà e l’arrivo delle nuove tecnologie. In un progetto nazionale che dovrebbe diventare la prima delle “Grandi Opere”.
Chissà quale è oggi la situazione nel Perugino? Dal nostro punto di vista dell’area sud del territorio comunale non c’è da farsi illusione. Infatti a San Martino in Campo fu realizzato un impianto che avrebbe dovuto servire le varie comunità, comprese quelle della collina. Fu una benedizione perché avrebbe dovuto mitigare l’inquinamento delle falde superficiali minacciate dalla zootecnia sparsa ovunque.
Oggi quella struttura appare come un ferro vecchio adagiato nell'area che confina con il tracciato della E45 e le ultime case dell’abitato. Una struttura che, a detta della gente, non dà segni di vita. Anche se nella bolletta del consumo dell’acqua la quota riservata alla depurazione rappresenta un buon 40% della spesa generale.
Chissà chi può darci una risposta? Dalla targa esposta al cancello di ingresso risulta ancora la gestione Cesap.