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Mense scolastiche: il gruzzoletto che fa gola al Comune
Mense scolastiche: il gruzzoletto che fa gola al Comune
I Comitati Mensa virtuosi e le lunghe mani del Comune, che li vuole relegare al ruolo di spettatori impedendo loro anche la funzione di controllo e monitoraggio
In questi tempi di crisi Perugia ha ancora una grande risorsa: i genitori dei Comitati Mensa. Sono loro che, grazie ad una Convenzione, fanno mangiare bene i nostri figli facendo tesoro della parte delle rette che gira loro il Comune: 40 dei 50 euro versati mensilmente come retta per servizio mensa per ogni bambino. E con questi spiccioli, neanche 2 euro a pasto, i genitori fanno miracoli: alimenti biologici, dop e igp, km zero, fornitori locali, filiera corta. E sono anche riusciti a far inserire le stoviglie in ceramica, dopo lunghe battaglie, e sono sempre lì sul pezzo a spuntare le fatture, a controllare la qualità dei prodotti, a gestire il denaro con oculatezza: come dei buoni padri di famiglia, come vorremmo farlo noi se solo potessimo. Una sorta di angeli protettori. E sono talmente virtuosi che pur ottenendo la massima qualità dei prodotti riescono anche a risparmiare qualche euro per destinarli ai progetti scolastici e per supportare la scuola nelle piccole e medie necessità e tutto senza dover richiedere troppi contributi alle famiglie già vessate da mille balzelli e con le tasche sempre più vuote. Ma il Comune ha messo gli occhi su questi 40 euro a bambino, che moltiplicato per tutti gli alunni che usufruiscono della mensa fanno una cifra a 6 zeri, per un totale di quasi 6 milioni di euro in 3 anni di appalto. E con la scusa della "anomalia" della gestione degli acquisti delle derrate da parte dei genitori, sta ben pensando di cedere di fatto a terzi la gestione dei servizi . Ma siamo sicuri che questa manovra giovi alle famiglie? Mettere gli acquisti in gara non garantirà certamente il controllo continuo e paterno-materno dei genitori. Forse si ottimizzeranno i costi con economie di scala, ma a beneficio di chi e a quale prezzo? E chi assicurerà che i nostri figli avranno sempre il massimo della qualità nel cibo? Di sicuro non più i Comitati mensa, che il Comune vuole relegare al ruolo di spettatori impedendo loro anche la funzione di controllo e monitoraggio. Li vorrebbe lasciare sullo sfondo senza dare loro più voce in capitolo Così dei soldi potrà disporre come crede, e pazienza, poi, se il cibo e il servizio saranno un po' più scadenti e se i genitori dovranno poi sborsare soldi per qualsiasi iniziativa e necessità della scuola: l'importante è dimostrare di aver recuperato denaro per le casse del Comune. E potrebbero esserci anche altre sorprese in quel bando tenuto nel cassetto: la chiusura di qualche cucina interna, tanto per dare un'altra sforbiciata, con grave peggioramento al servizio, e un bell'aumento delle rette. Tanto si sa che in tempi di crisi bisogna stringere la cinghia.. La verità è tuttavia molto diversa: le famiglie non hanno che da perdere in questa nuova gestione che il Comune, l'unico a beneficiarne, già pregusta. Ma se c'è un bene da salvaguardare su tutto, è certamente quello dei nostri ragazzi. E a difenderlo sono pronti a scendere in campo i genitori, che hanno deciso di non collaborare al nuovo "progetto" del Comune ed esprimono il proprio dissenso, un dissenso politico, l'unica arma che vale contro le spesse mura di questa istituzione . Sono pertanto in programma un’assemblea cittadina, presìdi in diverse scuole del territorio e una campagna a tappeto rivolta a tutte le famiglie interessate dal servizio. E cosa sceglierà il Comune tra il bene pubblico e quello dell'amministrazione comunale il cui interesse sembra essere solo il recupero di denaro da destinare ad altri capitoli si spesa facendo diventare il corrispettivo di un servizio una vera e propria tassa per le famiglie. I genitori sono lì ancora una volta a battersi per i diritti dei nostri bambini. Non saranno soli in questa battaglia? Non questa volta. Perché tutti noi siamo anche genitori.
Genitori impegnati nei Comitati Mensa del Comune di Perugia