Il rovescio dell’arazzo
Le necessarie infedeltà della traduzione.
Divagazioni sulla traduzione del testo poetico: un pomeriggio di letture sonorità rispecchiamenti giochi e sorprese poetiche, mercoledi 4 febbraio
Don Chisciotte della Mancia, incontrando in una stamperia un traduttore, ebbe a dire che tradurre è un po’ come “guardare gli arazzi fiamminghi da rovescio, ché, sebbene le figure si vedano, sono però piene di filamenti che le fanno confuse sì che non appaiono nitide come da diritto”. Questo passo del Don Chisciotte ha dato il titolo all’incontro “Il rovescio dell’arazzo. Divagazioni sulla traduzione del testo poetico”, che si terrà mercoledì 4 febbraio, alle ore 16,30, presso la Biblioteca San Matteo degli Armeni. A parlare di traduzione saranno due poete, l'istriana Loredana Bogliun e la perugina Ombretta Ciurnelli, che si rispecchieranno attraverso le reciproche traduzioni. Ma il gioco delle traduzioni, dei tradimenti e dei rispecchiamenti riguarderà molti altri autori, in un susseguirsi di sorprese poetiche e inattese sonorità, punteggiate dalle note cristalline dell'arpa celtica suonata da Rachele Spingola. Voci recitanti saranno Marguerite Caron e Mariella Chiarini. A condurre l’incontro sarà Lucia Capparrucci. L’attenzione sarà rivolta in particolare alla poesia dialettale, che Pasolini riteneva “intraducibile” perché, se la traduzione poetica conserva gran parte delle strutture semantiche della versione originale, ne modifica necessariamente quelle fonologiche e difficilmente le sonorità proprie dei diversi dialetti italiani possono essere rese anche nella stessa autotraduzione in lingua dell’autore. La sonorità dunque, e le diverse, giustapposte e forse contrapposte sonorità, saranno il tema conduttore di una serata di spiccata originalità e raffinatezza, che conferma l'attenzione della Società del Bartoccio verso la ricerca e l'innovazione linguistica e letteraria a partire dalle culture locali.