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Una proposta sugli incentivi dell'avvocatura comunale
Una proposta sugli incentivi dell'avvocatura comunale
I criteri generali sono improntati al principio di non incidenza delle competenze dei legali sul bilancio dell’Ente
Si è fatto un gran parlare in questi ultimi anni, a più riprese, del caso dell’Avv. Cartasegna, un dipendente comunale, seppure avvocato, che entra nella classifica dei pensionati d’oro, ma nessuna forza politica ha mai fatto proposte serie per rivedere il sistema di incentivi spettanti all’avvocatura comunale. Certamente, le fortunose contingenze che hanno interessato l'Avvocato Cartasegna non sono replicabili, pertanto, non vi è certamente nella nostra proposta alcuna volontà di assimilare situazioni tra loro molto diverse.
Gli avvocati dell’ente percepiscono una retribuzione, data da una componente fissa e una di risultato, svolgono per l’Ente tanto attività consultive che di natura giudiziale, ma senza quel rischio d’impresa che contraddistingue un libero professionista. In un’ottica di revisione della spesa, quanto mai necessaria, in questo momento storico, al Comune di Perugia, e alla luce dell’ultima novità normativa che ha modificato in parte il sistema degli incentivi ai legali degli enti, il M5S ha depositato la propria proposta da sottoporre alla Giunta, la quale rimane l’organo competente alla modifica del Regolamento, rientrando l’avvocatura nei servizi comunali. I criteri generali da noi individuati sono improntati al principio fondamentale di non incidenza delle competenze dei legali sul bilancio dell’Ente. Infatti, l’avvocatura, essendo uno specifico ufficio dell’Ente ha un costo di funzionamento a carico del bilancio comunale, che conduce alla necessità di contenere l’ulteriore incidenza derivante dai compensi professionali. Per cui, in caso di sentenze favorevoli, con condanna della controparte a rifondere al Comune le spese processuali, proponiamo che la liquidazione possa avvenire solamente in caso di recupero delle spese dal soccombente e che comunque le stesse siano solamente in parte liquidate all’avvocato dell’Ente. Analogamente in caso di compensazione delle spese, sull’Ente non potrà che gravare un costo fortemente ridotto rispetto ai compensi individuati dalla leggi. I predetti dovranno inoltre essere equamente e opportunamente armonizzati con la retribuzione di risultato. Crediamo che tali criteri generali non possano che trovare accoglimento anche da parte di chi fino ad oggi ha avuto legittimamente un trattamento diverso, in quanto non si potrà non comprendere che salvaguardare il bilancio comunale è divenuta oggi una condizione essenziale per salvaguardare gli stessi dipendenti comunali.