Se paga la Asl, costa il triplo
Dobbiamo muoverci celermente e riparare a questo inutile dispendio di risorse pubbliche
Aggiornamento del nomenclatore nazionale, indagini conoscitive su Asl e Aziende ospedaliere e tariffe regionali gli impegni imposti alla Giunta: “Altrimenti paga sempre Pantalone”
“Quella di oggi è senz'altro una risposta concreta a un problema che ci portiamo dietro da troppo tempo e che rischia di causare seri problemi economici al sistema sanitario regionale. L'atto che abbiamo approvato questa mattina impegna la Regione a farsi parte attiva verso il Governo per aggiornare al ribasso le tariffe delle protesi sanitarie e dice basta ai furbetti che commercializzano gli stessi identici dispositivi protesici con costi diversi a secondo dell'acquirente”. Con queste parole Oliviero Dottorini, presidente di Umbria migliore e consigliere regionale, commenta l'approvazione da parte dell'Assemblea legislativa della sua mozione relativa allo “scandalo” emerso da un'inchiesta giornalistica del programma Le Iene e che riguarda l'elevata differenza di costo delle protesi sanitarie se ad acquistarle è un privato cittadino o sono le Aziende sanitarie locali. “La vicenda è nota ed emersa a seguito di un'inchiesta delle Iene – ricorda Dottorini –. e prende spunto dal senso civico di un cittadino che si è visto applicare prezzi differenti per gli stessi plantari, a secondo che a pagare fosse lui o la Asl1. Dall'inchiesta è emerso che lo stesso paio di plantari se acquistato da un privato cittadino hanno un costo pari a 69,12 euro, mentre se acquistati tramite l'Azienda sanitaria locale hanno un costo pari a 172,95 euro, quasi il triplo del prezzo praticato al privato. Questo incredibile divario di costo purtroppo risulta causato dal mancato aggiornamento del nomenclatore tariffario nazionale che contiene i costi standard per ogni singolo prodotto protesico, attualmente fermo al 1999. Con la nostra mozione approvata oggiAggiungi un appuntamento per oggi – aggiunge Dottorini – impegniamo la Giunta a intervenire nei confronti del Governo nazionale per sollecitarlo ad aggiornare al ribasso le tariffe del nomenclatore nazionale e ad adoperarsi affinché vengano previste tariffe regionali relative ai dispositivi protesici, fissando il livello massimo delle tariffe da corrispondere nel proprio territorio ai soggetti erogatori. In questo modo cerchiamo di porre un freno e di rendere la vita più difficile a quei soggetti e negozianti che, approfittando del mancato aggiornamento del nomenclatore, possono praticare prezzi enormemente più alti rispetto al valore di mercato”. “Riteniamo – conclude Dottorini – che con questo provvedimento la Regione dia una risposta seria e concreta a un problema causato dal Governo e in particolare dal Ministero della Sanità e tuteli i propri cittadini da un dispendio di risorse pubbliche non più tollerabile. Proprio per questo la nostra mozione dà mandato alla Direzione regionale salute e coesione sociale di avviare un'indagine conoscitiva per verificare se sono presenti casi analoghi di differenza di prezzo delle protesi nelle Aziende sanitarie ed ospedaliere dell'Umbria. Dobbiamo muoverci celermente e riparare a questo inutile dispendio di risorse pubbliche. Altrimenti tutti gli sforzi messi in atto per ridurre gli sprechi nella pubblica amministrazione rischiano di rivelarsi un bluff e di infrangersi su casi come questo, dove a pagare è sempre Pantalone e dove su una semplice coppia di plantari ortopedici esiste un margine di possibili risparmi incredibilmente elevato e incomprensibilmente ignorato”.