A proposito di Ikea
Quello che va sostenuto con forza è che nessun nuovo megacentro commerciale possa utilizzare terreno agricolo di pregio attraverso il solito sistema delle varianti
Sulla questione dell’Ikea, dopo l’interrogazione Bori in consiglio comunale, la risposta dell’assessore all’ambiente, secondo quanto riferisce la stampa, è corretta. Rispecchia in pieno quanto deciso nell’apposita assemblea pubblica durante la campagna elettorale. Non sarebbe stato credibile, infatti, pensare ad opporsi alla costruzione del nuovo megastore come principio generale. Ormai il sistema economico mondiale è completamente soggiogato dalla globalizzazione e dal potere delle multinazionali nella loro peggiore interpretazione. Quello che invece va sostenuto con forza è che nessun nuovo megacentro commerciale possa utilizzare terreno agricolo di pregio attraverso il solito sistema delle varianti al Prg. Bisogna in effetti recuperare i tanti capannoni dismessi nelle varie aree industriali ecc…, senza consumare suolo con ulteriori cementificazioni. Il fatto che la questione riguarda l’area di San Martino in Campo dipende solo dall’errore di una scelta sbagliata sostenuta dall’allora assessore all’urbanistica e oggi senatrice della Repubblica italiana. Non bisogna, trascurare, poi, che intorno all’affare si sono sviluppati localmente una selva di interessi privati anche discutibili per l’accaparramento dei terreni e la levitazione dei costi. Adesso si tratta di verificare che la posizione dell’assessore regga alle tante sirene come il ritorno occupazionale, lo sviluppo del territorio, il cumulo degli oneri urbanistici comunali ecc…: solo allora si potranno verificare le condizioni per richiedere le dimissioni di questo o quell’amministratore.