Iniziative discutibili in centro storico
La pista di pattinaggio nel bel mezzo di piazza della Repubblica, l'affollamento di bancarelle intorno alla Fontana Maggiore, la soprelevazione della terrazza di Piazza Partigiani
Italia nostra Perugia
Percorrendo in questi giorni prefestivi il centro storico di Perugia si ha modo di imbattersi in alcune recenti iniziative che dimostrano, ancora una volta, un modo molto discutibile di utilizzare tale pregevole contesto. Anzitutto è sorprendente la pedana installata nel bel mezzo di piazza della Repubblica come pista di pattinaggio sul ghiaccio, perché si tratta di un manufatto del tutto estraneo al contesto e che, anche se facilmente rimovibile, occupa buona parte della superficie utile della piazza sottraendola all'uso pedonale ed a quelle consuete attività commerciali e di ristorazione che dovrebbero invece in questo periodo natalizio essere considerate ancor più intense del solito. Gli spazi pubblici del centro storico da tempo ormai sono considerati un territorio buono per tutti gli usi, ma una pista di pattinaggio su ghiaccio, cioè un'attrezzatura sportiva, anche se del tutto particolare e collegata ai rigori invernali, nel cuore dell' acropoli e di quello che un tempo era considerato il "salotto buono" delta città, tuttora deputato al passeggio ed alle attività di relazione oltre che al commercio e al turismo, che ci sta a fare? A nostro avviso dà solo fastidio alle altre legittime attività ospitate tradizionalmente in quegli spazi. Ricordiamo che in anni recenti un'analoga pista venne installata al "Broletto" nella vasta Piazza del bacio: tale soluzione aveva molto più senso sia dal punto di vista spaziale che funzionale. Aggiungiamo che un'attrezzatura precaria costituente pur sempre un'attrattiva inedita avrebbe potuto e potrebbe tuttora arricchire di vita il desolato panorama del complesso di Fontivegge, anche al di là del periodo festivo. Ma in piazza della Repubblica che ci azzecca? E' ragionevole pensare che qualche ragazzetto che vuole provare un nuovo sport se ne salga a tale scopo fin lassù per mettere i pattini, oppure che dall'ebbrezza del pattinaggio sia tentato qualche vecchio residente o qualche turista? La seconda cosa che desta non poche perplessità è l'affollamento di bancarelle disposte in piazza IV Novembre intorno alla Fontana Maggiore. Normale che alcune aree pubbliche siano destinate anche nel centro a tali funzioni e normale pure che esse subiscano un incremento in corrispondenza dei periodi festivi; ma è necessario tuttavia che l’individuazione di tali porzioni del suolo pubblico avvenga sempre con la necessaria sensibilità, salvaguardando sia le esigenze pedonali e veicolari che quelle di fruizione estetica e di decoro dei beni architettonici e storico-artistici presenti nel contest0. Attorniare di bancarelle e attrezzature simili la storica piazza principale della città fino a nascondere il monumento che è il simbolo più noto, l’emblema della piazza stessa e dell'intera città, anche se il fatto non avrà conseguenze irreversibili,non è certo un'operazione di buon gusto e avrebbe richiesto una maggiore attenzione da parte dell'ufficio comunale competente alla tutela dei centri storici. Sarebbe stato più logico utilizzare a tale scopo i giardinetti davanti al Brufani, come già si fa per il mercatino dell’antiquariato.
Quella che infine appare la cosa più grave, trattandosi non di un manufatto precario ma di un'opera edilizia definitiva, è la soprelevazione in atto di una parte della terrazza di copertura dei bassi immobili che costeggiano il lato settentrionale di Piazza Partigiani. Che tali edifici nel disegno originario di sistemazione del complesso fossero stati mantenuti con l’altezza di un solo piano, consentendo in tal modo dalla viabilità a monte (via Masi) un'ampia visuale della piazza, del convento di Santa Giuliana e della sottostante vallata era stata un’intuizione particolarmente felice. Il fatto che una parte di tale terrazza panoramica, invece di essere ulteriormente valorizzata, venga ora occupata stabilmente da una volumetria edilizia (un cubetto di 6-7 metri circa di lato che non si sa fin dove arriverà in altezza) pregiudicando tali visuali panoramiche costituisce un oggettivo peggioramento della situazione di cui non si sentiva il bisogno. I motivi dell’ intervento paiono dovuti alla chiusura dell'attuale ufficio postale sottostante la terrazza, la cui sede verrebbe adibita ad attività di ristorazione. Se riteniamo deprecabile tale mutamento di destinazione perchè elimina un ufficio di rilevante utilità pubblica come quello postale collocato strategicamente in prossimità della stazione dei pullmann, ancor più deprecabile appare la soprelevazione sopra descritta poichè compromette una pregevole visuale panoramica in una zona vincolata paesaggisticamente con un Decreto Ministeriale risalente al 10 aprile 1929 ed anche sotto il profilo urbanistico costituisce comunque un pur modesto incremento di volumetria edificabile in una zona che se non ricordiamo male è classificata dal vigente Piano Regolatore come zona A. Nutriamo perciò forti dubbi sulla legittimità di tale intervento e ci chiediamo come abbiano fatto gli uffici e le commissioni competenti, sia dal punto di vista urbanistico che della tutela panoramica, a rilasciare le rispettive autorizzazioni.
(foto F. Troccoli)
La Presidente della Sezione perugina di Italia Nostra Prof.ssa
Nome: D1324 Commento: Caro Renzo, tempo fa un progetto finanziato di ristrutturazione del Pavone venne bocciato dalla maggioranza dei soci dell'Accademia del Pavone perché, secondo loro, non rispettoso di un teatro del Seicento. (Poi come ricorderai cadde anche una parte del tetto) Sarebbe interessante conoscere i nomi dei soci che si opposero e quelli di chi l'appoggiarono. Chiedergli perché ora tacciono con questa pista che senz'altro non è rispettosa dell'ingresso del seicentesco Pavone.
Nome: Vanni Capoccia Commento: Scusa Renzo, la nota firmata D1324 è la mia. Ho combinato qualche pasticcio.... A questo punto dico che sono d'accordo con D1324
Nome: Claudia Commento: Speriamo che quest'articolo sia la rondine che fa primavera, e che Italia Nostra non sia più usata per le vanità ed ambizioni personali
Nome: Lucio Lolli Commento: Speriamo che Italia Nostra torni a fare Italia Nostra e non sia più la fiancheggiatrice delle ambizioni smodate del vicesindaco e di chi aspirerà a diventarlo in futuro. Questo è il mio auspicio per l'anno nuovo
Nome: Maria Pia Battista Commento: IL NUOVO NEGOZIO DI CORSO CAVOUR. Che possa trattarsi della dispensa di una navicella spaziale è solo un'impressione personale, anche perché in realtà non ho mai visto una navicella spaziale. Ma questo è quello che sento quando guardo il nuovo negozio di Corso Cavour, quello vicino alla cappelleria, proprio alla fine delle scalette di S. Ercolano. E’ un negozio metallico senza porta. Davanti macchinette distributrici di bevande e merendine, a destra altre macchinette distributrici di bevande e merendine, a sinistra raccoglitori di rifiuti. Quasi sempre pulito e vuoto (all’apparenza) gode di vita autonoma dai negozi vicini, sembra provenga da un altro mondo. Non ha personale, uno va lì e si serve. Aperto anche di notte. Ma i prodotti più imbarazzanti li trovi nell’ultima macchinetta a destra, nascosti tra le merendine: preservativi (la linea predominante è il durex ma possiamo trovare anche il famoso settebello), flaconi di creme per usi particolari, stick per la diagnosi precoce dello stato di gravidanza e via dicendo. Questo è il nuovo modo di gestire i negozi storici della nostra città. E poi S. Ercolano non si deve arrabbiare? Ma quello che mi ha fatto più pensare è la cultura che c’è dietro a questo mondo. Un mondo sotterraneo, nascosto, complesso, forse anche delicato, un mondo nel quale evidentemente c’è gente che si vergogna o ha paura di rivolgersi ad una farmacia. Pensiamoci insieme, pensiamoci bene, affinché possa tornare il sole anche su questi aspetti nascosti della cultura della nostra città. Maria Pia Battista
Nome: Gina Commento: Prendo questo comunicato come un buon auspicio per il prossimo anno: ritrovare l'Italia Nostra del Grande Pietro Scarpellini, quella che serviva paesaggio ed arte e non il suo presidente come è avvenuto dopo
Nome: Alessandro Felici Commento: Complimenti a Marta e Giorgio, mi pare che abbiano centrato il problema. Spero che li abbiano letti non solo Italia Nostra, ma anche al Fai di Perugia. La nostra città ha un bisogno grande di loro, di associazioni ambientaliste libere e decise nella difesa dell'Ambiente e del Patrimonio artistico e che non fiancheggino le ambizioni e la vanità di singole persone.
Nome: Giorgio Commento: Sperioamo che Marta abbia ragione perché Perugia di associazioni ambientaliste libere ne ha bisogno. Per ora è certo che da Barelli si sono affrancati i suoi elettori a parte quei quattro o cinque "barellieri" che non vivono di luce propria ma prima si sono alimentati con il livore e rancore contro Boccali ed ora del parassitismo verso il vicesindaco
Nome: Marta Commento: Comunque meglio tardi (come ha fattp Italia Nostra di Perugia) che mai (come ha fatto il Fai di Perugia). Io sono certa che questa nota sarà solo l'inizio dall'affrancamento dall'attuale vicesindaco che i fatti stanno dimostrando persona attenta solo a se stessa.
Nome: Andrea Misiani Commento: Se la prossima volta, possibilmente senza essere livorosi com'era il loro precedente presidente, dicessero la loro un po' prima sarebbe più utile
Nome: marco Commento: Sono stati una quindicina di giorni a montare la pista, è più di una settimana che è in funzione e se ne accorgono ora della pista. Quando volevano metterla in piazza del circo protestarono appena lessero che c'era quest'idea. Ipocrisia pura
Nome: Carla Commento: Se a Perugia la sensibilità dei cittadini verso l'ambiente, il Patrimonio storico artistico, diciamo pure verso la Cultura è bassa è anche perché Italia Nostra ed il Fai contribuiscono poco ad elevarla
Nome: Ugo Isa Commento: Italia Nostra almeno fa finta di essere preoccupata, il Fai perugino nemmeno quello
Nome: Alessandro Felici Commento: Italia Nostra è uscita dal letargo. Il tempo dirà se lo ha fatto per le tante critiche ricevute o perché convinta di quello che scrive. Italia Nostra, come associazione ambientalista, ha tutti gli strumenti per agire: contro la precedente giunta più volte lo ha fatto
Nome: Giuseppe Gigli Commento: Se n'è accorta adesso della pista del ghiaccio?
Nome: Rosa Commento: "Nutriamo perciò forti dubbi sulla legittimità di tale intervento e ci chiediamo come abbiano fatto gli uffici e le commissioni competenti, sia dal punto di vista urbanistico che della tutela panoramica, a rilasciare le rispettive autorizzazioni". Se nutrono dubbi sulla legittimità si rivolgano ad un avvocato (magari meno ambizioso e più attento al bene comune di Barelli). Se vogliono lumi sul comportamento degli uffici chiedano al professore consigliere comunale loro amico di fare un'interpellanza
Nome: Vanni Capoccia Commento: Italia Nostra Perugia con tanto ritardo dice la sua. Evidentemente le stavano fischiando forte le orecchie.