Tutti a scuola con il... piedibus
Come in Danimarca e nei paesi del nord Europa: nella vicina città di Chiusi è possibile, perché a Perugia no?
CHIUSI - Molti cittadini avranno notato, la mattina alle 8 e intorno alle 13 strane e colorate "carovane" di bambini e qualche adulto, per le strade del paese, tutti i fila per due con tanto di giubbottini catarifrangenti, quelli di sicurezza che sono obbliatori ache in auto. No, non stanno facendo esercitazioni di protezione civile. E' il "piedibus". Il sistema più ecologico , divertente e sicuro di andare a scuola. E' un bus virtuale. Cioè il bus non c'è proprio. I bambini di Chiusi a scuola ci vanno a piedi, ma a gruppi, accompagnati a turno da genitori disponibili. Il Piedibus funziona a Chiusi da più di un mese e funziona benissimo. Quella che era una incombenza di routine, alla fine noiosa, come il tragitto più o meno lungo per raggiungere la scuola o tornare a casa in auto, adesso è una specie di festa. Tutte le mattine una gita. E in più anche i genitori non hanno l'incombenza di dover portare e riprendere i figli a scuola. C'è chi ci pensa. Una bella idea. E Chiusi una volta tanto è all'avanguardia. Non sono molti i comuni ad aver sperimentato il Piedibus. L'esperienza nasce in Danimarca una decina di anni fa, è piuttosto frequente nei paesi del Nord Europa (dove peraltro fa più freddo, piove di più) e da un p' di tempo comincia ha cominciato a diffondersi anche in Italia. A Chiusi funziona sia allo Scalo che nel centro storico. E per ora sta trovando consenso nelle famiglie, nel corpo docente della scuola. Contenti anche alcuni pediatri (forse il consiglo è venuto da qualcuno di loro) che vedono nel piedibus un "mezzo" salutare, utile per socializzare, ma anche per fare movimento e smaltire merendine e patatine che i ragazzi in età scolare mangiano spesso in quantità eccessiva. Bambini e ragazzi sono "polli d'allevamento", si muovono poco, se fanno attività sportiva la fanno in maniera organizzata. Non sempre è sufficiente.
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