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Il Comune dà un messaggio di riduzione delle persone a scarto
Il Comune dà un messaggio di riduzione delle persone a scarto
Si sceglie di rispondere in modo sicuritario alla “personificazione” delle nuove e vecchie povertà.
Dieci motivi per dire NO a un provvedimento mistificatorio e intollerante con i più deboli
Apprendiamo con preoccupazione e sconcerto la notizia che la I Commissione Comunale di Perugia ha approvato all’unanimità la proposta di modifica dell’art.30 del Regolamento di Polizia Urbana.
Con questa modifica il nuovo art. 30 introduce nel territorio comunale una serie di divieti: “…E’ vietato, chiedere danaro, nei pressi d’incroci stradali. E’ vietato chiedere contributi in danaro con insistenza, in luoghi pubblici o aperti al pubblico... E’ vietato, l’esercizio del mestiere “accompagnatore di carrelli della spesa”...E’ vietato su tutto il territorio comunale svolgere l’attività di lavavetri o altre attività similari in corrispondenza degli impianti semaforici o degli incroci stradali… E’ inoltre vietato effettuare la vendita di materiale di consumo alle auto in transito o in temporanea sosta negli incroci stradali… La Polizia Urbana è preposta ad effettuare settimanalmente controlli serrati, mirati e finalizzati a scoraggiare fenomeni di accattonaggio di qualsiasi tipo” ecc.
Evidentemente si ritiene di poter rispondere così, con norme repressive e punitive, al limite e forse oltre la legalità, ai disagi, veri o presunti, di coloro che abitano nel territorio comunale di Perugia nei confronti di chi chiede l’elemosina, dei “lavavetri”, degli “accompagnatori di carrelli”. Si sceglie di rispondere in modo sicuritario alla “personificazione” delle nuove e vecchie povertà.
L’Altra Europa con Tsipras – Comitato di Perugia esprime il proprio netto, totale e radicale NO al provvedimento:
perché si compie un’azione mistificatoria, spacciando per tutela del cittadino l’adozione di provvedimenti che niente hanno a che fare con la tutela ma molto hanno a che fare con la riduzione di individui ad una categoria segnata dalla minorità, impostazione comune a tutte le forme di razzismo e sessimo perché ancora una volta si usa il disagio, vero o presunto, dei cittadini per alimentare modalità oppositive di convivenza, di “guerra” tra poveri, per diffondere rappresentazioni distorte e allarmistiche della nostra realtà perché si rovesciano i termini del problema facendo passare per causa chi è invece vittima e “risultato” di quel deterioramento, economico, culturale, sociale, umano che la città di Perugia,ma anche l’Italia, ma anche l’Europa, stanno vivendo e che sono l’esito di un capitalismo selvaggio, autoreferenziale, che ha assolutamente perso di vista il senso e il valore dell’essere umano perché ci opponiamo con forza a qualsiasi messaggio, legislativo e/o politico, che legittimi lo “scarto” di esseri umani; che consideri chi non è integrato, non può o non riesce ad integrarsi, come “eccedenza” perché vogliamo che Perugia e il suo territorio non abbandonino la strada della tolleranza, dell’umanità, della pace, dell’accoglienza che così tanto l’hanno contraddistinta nella loro storia perché siamo consapevoli che il razzismo più che “paura dell’altro” è costruzione dell’alterità; non scaturisce da un’emozione irrazionale ma al contrario rappresenta una delle strategie sociali più razionali nella competizione per le risorse materiali e simboliche perché riteniamo che le classificazioni, i ruoli e le identità adottati dal diritto hanno una presa straordinaria sulla realtà e sulle persone condizionando il modo in cui gli individui percepiscono il mondo, gli altri e sé stessi. Il pregiudizio delle istituzioni è dannoso non solo e non tanto perché falso, in quanto pregiudizio, ma perché in qualche modo diventa “vero”: strutturando la realtà costruisce anche la conferma di sé stesso; insomma modifica i cuori e le menti. perché questo provvedimento tende a distogliere l’attenzione del cittadino dai reali problemi che si chiamano disoccupazione, precariato, salari da fame, distruzione dello stato sociale, progressivo smantellamento dei diritti… e che sono il risultato delle politiche sciagurate, fortemente volute e messe in atto, proprio da quei poteri che si sono presentati come paladini della sicurezza e dello sviluppo sociale perché continuiamo e continueremo a credere che sia possibile costruire un mondo in cui la tutela, quella vera, quella umana, sia un diritto di ogni Persona senza alcuna distinzione e a partire dai più deboli, senza alcuna distinzione e/o eccezione: Prima le Persone, tutte.
perché: “Prima le Persone”…..per noi non è solo uno slogan.
L'altra Europa, Comitato di Perugia, Coordinamento regionale umbro
Nome: Maria Pia battista Commento: Proprio un decisione da "terra di Capitini"!Maria Pia Battista
Nome: Roberta Perfetti Commento: La costruzione degli scarti umani è una cosa orribile, ma molto razionale. Serve a individuare chi "è meno di me" per indirizzare su di lui la rabbia e la frustrazione. Ma voglio raccontare un piccolo episodio: come tutti i sabati, ieri sono andata a fare la spesa in un supermercato cittadino, dove c'è un africano che vende fazzoletti e calzini, in verità dai colori improbabili. Tempo fa gli chiesi se potevo dargli qualcosa senza prendere nulla, e mi ha ringraziato. Bene, ieri molte più persone del solito si sono avvicinate a lui con gentilezza e gli hanno dato i soliti spiccioli. Se questa è la reazione, pur minima, al nuovo regolamento comunale (approvato in commissione alla unanimità!) forse c'è speranza che il senso di umanità nei cittadini esiste ancora.